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SuperMario, la telenovela dei dispetti

IL MERCATO è ancora lungo, come la fila delle squadre che puntano Mario Gomez. Fra queste in primissima fila c’è Fiorentina, che rispetto alle altre ha il vantaggio di chi …

Redazione VN

IL MERCATO è ancora lungo, come la fila delle squadre che puntano Mario Gomez. Fra queste in primissima fila c’è Fiorentina, che rispetto alle altre ha il vantaggio di chi s’è mosso in anticipo — nel calcio a volte conta anche questo — e la garanzia del rapporto di fiducia fra il giocatore e i due uomini di mercato, che in passato volevano portarlo alla Roma (Pradè) e al Liverpool (Macia). Detto questo, lo stallo è evidente e com’è noto dipende dalla situazione ingessata di Jovetic. Che con il suo saluto-boomerang a Firenze ha finito probabilmente per danneggiare tutti, comprese la Juventus e la Fiorentina. I bianconeri sono stati smascherati («Da un anno mi cercano, dicono che vogliono me, che nella loro lista vengo prima di Ibra, Tevez e Higuain»), la Fiorentina ha comprensibilmente irrigidito il suo già rigido comportamento. E ci ha rimesso anche Jovetic, che rischia di restare prigioniero in un posto che vuol lasciare «per consacrarsi in un top club». Altre parole graditissime a Firenze.

NEL CASO in cui dovesse restare controvoglia in viola, la migliore delle colonne sonore possibili sarà il sottofondo di mugugni già abbondantemente annunciati dai tifosi. Ma difficilmente per Jovetic non sarà trovata una soluzione. I tempi però sono fondamentali per la Fiorentina — e questo Ramadani lo sa — per chiudere altre trattative già avviate. Logico che oltre a Gomez, Negredo, Soldado, Aubameyang, Yilmaz, Osvaldo, Denis, eccetera, Pradè abbia altri nomi di riserva per riempire il ruolo che quest’anno è stato interpretato in modo meno convincente nella Fiorentina. Logico che Pradè abbia fretta, logico che Ramadani giochi sull’attesa per demolire il muro dei «30 milioni cash» costruito dalla Fiorentina. Li vale davvero Jo-Jo? Sì, se dall’altra parte c’è la Juve. No, se l’acquirente è un altro e magari ha qualche buono scambio da proporre.

La Nazione