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Sulle orme di Mourinho: davanti a Paulo sono tutti uguali

Con il portoghese nessuno deve sentirsi titolare. E la formazione viene data a pochi minuti dall'inizio

Redazione VN

Non chiamatelo il «nuovo Mourinho» perché lui si arrabbierebbe (e avrebbe ragione). Non chiedetegli chi sono i titolari perché per lui non esistono. E soprattutto non chiedetegli chi gioca perché tanto non risponde. A Paulo Sousa piacciono le sorprese - scrive il Corriere Fiorentino - e a giudicare dal risultato di Fiorentina-Milan ai tifosi piacciono già le sorprese di Paulo Sousa. «Perché Gilberto titolare? E Suarez che ci fa in panchina?». Sorpresa, appunto. Per tutti. Tifosi, stampa, giocatori e addirittura per il presidente Andrea Della Valle che fino all’anno scorso era abituato a recarsi allo stadio con l’undici titolare già in testa e che domenica ha scoperto la formazione a pochi minuti dal fischio di inizio. Il motivo? Semplice. Il portoghese durante la settimana prova e riprova, cambia e sperimenta. Senza però dare mai alcuna certezza. Nessuno deve pensare di essere un sicuro titolare. E in questo, rispetto al passato, lo spogliatoio si è trovato di fronte ad un netto cambiamento di rotta. Le sorprese arrivavano anche con Montella, certo, ma era l’eccezione. La regola, invece, era una preparazione meccanica e ripetuta della squadra che lui aveva in testa fin dall’inizio della settimana. Da quest’anno puoi ritrovarti Iakovenko provato tutta la settimana al posto di Pepito Rossi, oppure il miglior acquisto del mercato (Suarez) in panchina all’esordio. (...)