stampa

Sull’Alta Velocità della serie A

Pregi e difetti delle contendenti al primato di Serie A

Redazione VN

Da Napoli a Milano, attraversando Roma e Firenze. L’Alta velocità del campionato passa da qui. Quasi 800 chilometri complessivi, con quattro stazioni che si candidano a scalzare la regina incontrastata degli ultimi anni. Già, perché la locomotiva della classifica stavolta non passa dei binari di Torino, ma ha scelto la colonna vertebrale d’Italia per correre più forte possibile: Roma 23 punti, Fiorentina, Inter e Napoli 21. Una grande ammucchiata che viaggia a una media-punti strepitosa.

La sorpresa Fiorentina

Del gruppetto in testa, Sousa è quello che ha stupito di più. Senza un grande budget, la Fiorentina ha saputo sfruttare il vecchio lavoro di Montella, con l’aggiunta della concretezza organizzata del portoghese: il risultato è una squadra che vince e diverte, con un Kalinic versione extralusso e un Pepito sempre più vicino ai suoi standard.

Roma eterna (seconda)

Nella capitale il titolo manca dai tempi di Batigol. Garcia ci ha provato in tutti modi, ma per ora non è mai riuscito a rompere l’egemonia della Juve. Con Allegri (quasi) fuori gioco, stavolta però la corsa si fa intrigante: l’inizio balbettante infatti è alle spalle, Salah si è integrato e Pjanic è ormai un cecchino sui calci piazzati. Sul valore della rosa poi non si discute, anche se quelle pecche difensive e un ambiente fin troppo umorale, lasciano ancora qualche dubbio sul futuro.

Napoli, Sarri mania

Chi ormai è amatissimo invece è Sarri. Che a Napoli ha avuto pazienza e soprattutto l’umiltà di cambiare modulo quando le cose non giravano per il verso giusto: ora il Napoli pare una macchina perfetta da sette vittorie di fila, con un Higuain in più nel motore e l’entusiasmo di un popolo innamorato a soffiare sulle vele.

Inter, quante spese

Ha cambiato tutto e speso 80 milioni, con l’unico obiettivo di tornare a vincere. Visti i conti, se non andrà almeno in Champions rischierà il patatrac, ma Mancini non si spaventa: la sua rivoluzione per il momento non ha prodotto spettacolo, ma al di là del poker viola al Meazza, l’Inter è tornata a essere solida.

Leonardo Bardazzi - Corriere Fiorentino