Tempo di cambiamenti per Mario Suarez. Un paio di settimane fa ha chiesto, con il Ponte Vecchio sullo sfondo, alla fidanzata Malena Costa di diventare sua moglie. I più romantici saranno contenti della risposta affermativa. Adesso prova a diventare protagonista anche in un’altra storia d’amore, quella con la Fiorentina. Al momento decisamente più tormentata ed intricata, anche se appena nata. L’ex Atletico è stato a lungo considerato il pezzo pregiato del mercato estivo, salvo poi vedersi sorpassare da Kalinic ed Astori. Colpa di timing , per dirla alla Paulo Sousa. Ovvero la capacità di prendere in campo la decisione più giusta nel minor tempo possibile. Oltre che di distanze. Completamente diverso infatti, il baricentro medio della Fiorentina rispetto alla sua ex squadra. Da ieri, sperano in casa viola, il complicato processo di inserimento potrebbe aver subìto una brusca accelerazione.
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Suarez, amore o breve incontro. Firenze aspetta risposte
Tanta panchina, ieri un gol. Il futuro...
COMPRENSIONE Suarez ha 28 anni e una carriera che parla per lui. Logico che non sia un brocco. Ma la compatibilità fra le caratteristiche del mediano e le idee di Paulo Sousa erano (e restano) da valutare. Niente da dire sull’impegno. E sull’integrazione nel gruppo. Anche nei momenti bui di questo inizio di stagione, passati per buona parte in panchina, Suarez era il primo a incitare i compagni. Isuo morale non poteva essere altissimo, ora potrebbe non essere più così. Prima partita da 7 in pagella dopo alcune stecche (Torino, Carpi, Lech Poznan) e molte esclusioni. E primo gol. Costruito da solo, recuperando il pallone prima, dribblando e calciando poi. Logica e sincera l’esultanza. Mario vuole sfondare qui.
LASCIATEMI GIOCARE «Non è semplice giocare bene facendo una partita ogni tanto – ha spiegato Suarez – ed è chiaro che tutti vorrebbero essere impiegati con continuità. Cessione a gennaio? Io sono grato alla società, alla famiglia Della Valle e a Pradè: così come ringrazio i tifosi che hanno fiducia in me. Rimarrò qua perché sono felice di giocare nella Fiorentina». Prima della partita in merito si era espresso anche il ds Pradè: «Abbiamo preso un giocatore forte, di esperienza internazionale. Mario è un ragazzo intelligente e troverà il suo spazio. In questo momento resterà al 100 per cento, abbiamo deciso di puntare su di lui». Liverpool, Siviglia, e tutte quelle squadre che seguono con attenzione la sua situazione, devono al momento guardare altrove. Comunque i prossimi due mesi saranno fondamentali per capire se davvero Suarez e la Fiorentina intendono proseguire ancora insieme a lungo. Tocca a lui. Sousa ha già dimostrato di saper recuperare una valanga di calciatori teoricamente persi, considerati non adatti o fuori dalle turnazioni. Borja è intoccabile, Vecino in ascesa clamorosa, Badelj garantisce qualità e quantità. Ma aggiungere Suarez, quello vero, al reparto, darebbe ulteriori spinte alle ambizioni viola. Da ieri è un po’ più facile.
La Gazzetta dello Sport
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