Andrea Stramaccioni e Vincenzo Montella. Classe 1976 il primo, classe 1974 il secondo, ovvero, il volto giovane del calcio italiano. Simpatia e fermezza, ironia e idee chiare, il tecnico dell’Inter e quello della Fiorentina sono il presente e, sopratutto, il domani di un mondo del pallone che potrebbe identificare in loro la generazione dei successi che verranno. Stramaccioni e Montella, stessa generazione e identiche ambizioni si sfideranno domenica sera (ore 20.45), a Milano, in una partita che appare come un bel condensato di tattica e schemi proiettati nel futuro. L’Inter (che soffre) di Strama, contro la Fiorentina di Montella che si è già conquistata il titolo di squadra più bella (e rivelazione) del torneo, si affronteranno con lo spirito dei due allenatori. Spirito da combattenti.
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Stramaccioni contro Montella, il volto giovane del calcio
Viaggio nel lavoro dei due “baby” tecnici della serie A
IL MODULO. La squadra viola punta tutto sul 3-5-2 e proprio la difesa a tre è la prima vera scommessa vinta dal Montella in formato Fiorentina. Subito una piccola curiosità, che poi piccola non è: Stramaccioni, con l’obiettivo di riavvicinare la sua Inter alle migliori posizioni della classifica, già nel turno infrasettimanale contro il Chievo, ha trasformato la linea arretrata nerazzurra in una difesa a tre. Sì, proprio come quella del giovane Montella. Idee tattiche simili, probabilmente, anche se alla fine la differenza la faranno come al solito i giocatori che i due allenatori hanno a disposizione.
IL CARATTERE. Stramaccioni e Montella, racconta chi li conosce abbastanza bene, hanno un modo molto simile di vivere e gestire la loro professione. Studiano, si aggiornano, sono, e pretendono che lo siano anche i loro uomini, dei perfezionisti. Al millimetro. La gestione dello spogliatoio è rigida e magari quella dell’Inter è obiettivamente un po’ più complicata.
REGOLE e regolamenti sono fondamentali nell’approccio di Stramaccioni e Montella con lo spogliatoio delle loro squadre. Chi sbaglia, insomma, paga e questo è un punto di partenza fondamentale nell’ottica dei due allenatori per riuscire a creare un gruppo unito, motivato e spinto nella direzione giusta.
L’IMPATTO MEDIATICO. Stramaccioni e Montella si assomigliano anche in questo. Sorridenti, spiritosi, disponibili alla battuta, pronti a utilizzare l’autoironia come arma di difesa (e di attacco), Stramaccioni e Montella sono considerati fra gli allenatori che meglio sanno affrontare le luci dei riflettori e le domande più complicate.
IL FUTURO. Bene, domenica notte a San Siro, entrambi cercheranno di chiarire quali sono gli obiettivi stagionali di Inter e Fiorentina. Magari senza dirlo apertamente (anche questo fa parte dello stile Stramaccioni-Montella), ma cercando di parlare sopratutto sul campo. La squadra nerazzurra vuole (e deve) ripresentarsi fra le candidate alla scudetto, la Fiorentina sogna l’Europa, magari quella più importante, e quindi punta a proiettarsi avanti, molto avanti.
Il duello fra Strama e Montella è un piatto stuzzicante. Sul quale si gioca una bella fetta del calcio del futuro. Buon divertimento.
Riccardo Galli - La Nazione
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