Parla poco e para molto - scrive Francesco Gensini su' Il Corriere dello Sport-Stadio -. Magari qualche pensiero in più ai tifosi viola lo fa venire quando i compagni di squadra giocano il pallone dalle sue parti e deve mettersi a fare il difensore aggiunto con i piedi prendendo qualche rischio spesso inutile, ma Ciprian Tatarusanu tra i pali ha dimostrato di essere un buon portiere e se uno ci pensa non è che esista tanto di meglio in giro nel panorama nazionale. Chiaro: ogni partita è una riprova e di conseguenza una ricerca di conferme, però quella di lunedì sera è stata l'ennesima dimostrazione dell'assunto di partenza: "Tata" prima ha parato molto (strepitoso su Callejon e Higuain consecutivamente) e dopo ha parlato poco per (non) spiegare il malinteso con Alonso che ha prodotto il pareggio partenopeo. Giusto così: certe cose rimangono nello spogliatoio.
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Stadio: Tatarusanu all’unanimità
Titolare 27 volte in 27 partite: Sousa ha scelto nonostante i "casi" e qualche problema alla spalla
Ed è talmente poco chiacchierone il numero 12 romeno che nemmeno si sapeva che convivesse con un problema alla spalla da un anno (Paulo Sousa dixit) e mica è uno scherzo per chi di lavoro ha scelto di fare appunto il portiere. Basta rivedere il filmato del doppio intervento appena ricordato sugli attaccanti azzurri per rendersi conto che la convivenza non è facile: Tatarusanu disinnesca incredibilmente il capocannoniere del campionato e dopo la naturale esultanza a pugni stretti incrocia il braccio sinistro sull'altra spalla, quasi a proteggerla. Segno che il male c'è e lo sente tutto. Eppure non gli ha impedito di totalizzare 27 presenze in altrettanti turni, come nessun altro nella Fiorentina. Stringe i denti, Tata, e non può essere diversamente: Paulo Sousa e la Fiorentina hanno bisogno di lui per trasformare uno splendido sogno in un obiettivo ancora più esaltante.
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