Sul Corriere dello Sport-Stadio leggiamo, a firma Francesca Bandinelli, la storia di Paulo Sousa, in un racconto che parte dall'infanzia portoghese e passa attraverso la scuola. Ecco un estratto:
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Stadio: Sousa, matematico in campo, in panca e a scuola
Sul Corriere dello Sport-Stadio leggiamo, a firma Francesca Bandinelli, la storia di Paulo Sousa, in un racconto che parte dall’infanzia portoghese e passa attraverso la scuola. Ecco un estratto: …
"La scuola, nonostante tutto, era il suo primo pensiero: il ginnasio, il nono anno di istruzione secondo l'ordinamento portoghese, lo concluse addirittura con un dieci e lode in matematica. Tanto che, a chi gli chiedeva cosa avrebbe voluto fare da grande, lui, Paulo, che ancora tanto il cognome non lo conosceva nessuno, rispondeva «il maestro». Ha trascinato il Repesenses, la squadra che lo ha tesserato per la prima volta, fino a sfidare i colossi di Porto e Boavista, ma quello non fu che l'inizio. Fu Peres Bandeira, già commissario delle Nazionali giovanili, a notarlo e a segnalarlo a Benfica. Peccato che lui fosse da sempre tifoso dello Sporting: strani scherzi del destino. Il fatto è che, spiegò, «non potevo permettermi il lusso di rifiutare l'occasione di spiccare ilm primo grande salto della mia vita». Scientifico anche nei ragionamenti.
I MAESTRI SUL CAMPO. Quello che è diventato lo deve a Tamagnini Nené, bomber della squadra portoghese degli anni Sessanta: «Ho imparato da lui, il suo fu un apprendistato straordinario». Il resto lo hanno fatto Carlos Quieroz e Sven Goran Eriksson, pure lui transitato negli anni da Firenze".
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