Dall’ora di pranzo all’ora di merenda erano arrivati a Firenze solo risultati sgraditi. Avevano vinto tutte le squadre davanti e anche quelle più minacciose (Roma e Milan) dietro. Forse è stata questa pressione nuova a frenare i viola che hanno giocato la partita meno bella e più involuta di questa stagione, scivolando al quarto posto. Il pareggio della Samp è stato conquistato con merito, sul piano del gioco, della concretezza e delle idee. Ai viola mancavano i primi tre attaccanti, Jovetic, Toni e Ljajic, ma anche la Samp era senza Pozzi, Maxi Lopez ed Eder, però l’ha giocata con più attenzione, sfruttando le inattese incertezze del centrocampo e soprattutto della difesa viola (perché Roncaglia in panchina?). Il posto delle punte è stato magnificamente occupato da Stevan Savic, il doppiettista della serata. La Fiorentina ha rispettato la sua fresca tradizione solo in questi due casi: i calci piazzati e l’allargamento della cooperativa del gol, Savic è diventato il quattordicesimo cannoniere della stagione e le sue due reti hanno portato a 9 i gol realizzati su calci da fermo, rigori esclusi. Questo per dire le due specialità viola: segnano tutti perché tutti partecipano al gioco, e segnano spesso da angolo (stavolta, anche stavolta, di Borja Valero) o da calcio di punizione (di Pasqual), perché quella è la sua vera specialità.
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Stadio: La pressione frena la Fiorentina
Dall’ora di pranzo all’ora di merenda erano arrivati a Firenze solo risultati sgraditi. Avevano vinto tutte le squadre davanti e anche quelle più minacciose (Roma e Milan) dietro. Forse è …
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Alberto Polverosi - Corriere dello Sport / Stadio
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