Un calcio al passato. Giuseppe Rossi lo aveva dato già qualche giorno fa, quando a Moena correva trattenuto dagli elastici della palestra o provava i primi scatti sul campo Benatti, quando era stato concesso alla stampa per la prima intervista del dopo Mondiale. Ma Pepito aveva bisogno di qualcosa di più per poter davvero tirare quel calcione: un gol. E' arrivato, bello come sono i suoi gol, furbo, figlio sempre di un ragionamento. Pepito sa però che tutte le cautele di Montella sono mille volte giustificate. Specialmente adesso che ha ripreso l'attività, ora che tutto si è riazzerato. Un passo alla volta, venti minuti in campo, poi lavoro, lavoro. Potenziamento, è il grande alleato, così come lo fu per Robertino Baggio. Sapendo comunque che per lui, per Pepito, la battaglia sarà sempre faccia alla porta, faccia al futuro. E piano piano si è ripreso anche il gol. Ma quello che conta è che la polvere magica di Pepito e della sua squadra non si sia persa. Il gol, sempre il gol, in Argentina ha segnato Gomez, in Brasile Rossi. I segni del destino, almeno così spera tutta Firenze, ma Rossi per primo.
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Stadio: il calcio al passato di Pepito. Ora cautela e potenziamento, come con Baggio
Un calcio al passato. Giuseppe Rossi lo aveva dato già qualche giorno fa, quando a Moena correva trattenuto dagli elastici della palestra o provava i primi scatti sul campo Benatti, …
Alessandro Rialti - Corriere dello Sport/Stadio
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