Il leader è tornato - scrive Stadio -. Borja Valero si è ripreso la Fiorentina dopo che lo scorso anno un po' l'aveva persa. Almeno non era stato formidabile come la prima volta in cui aveva lasciato la Spagna per l'Italia e neppure il guerriero della seconda stagione viola. Perché quel calo? L'età? La posizione in campo? L'arrivo di giocatori come Salah che «pretendevano» un gioco più laterale?
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Stadio: Borja Valero si riprende il comando
Dopo una stagione opaca, lo spagnolo è di nuovo il Lìder Maximo dei viola. Il merito è anche di Sousa
Oppure la "colpa" era stata di Mario Gomez e del tentativo, alla fine naufragato, di cercare il tedesco in profondità sì, magari però con "lancioni" partiti dal piede di Neto o di Gonzalo Rodriguez? Oppure tutto era legato alle stagioni alterne di Pizarro? Il cileno dagli alti (fantastici quando c'erano) e i cali (disastrosi quando prendevano campo). O anche "colpa" di Aquilani?
Forse la risposta vera sta in un frammento di tutte queste cose inserendo anche, perché no, il fatto che gli avversari avevano iniziato a capire quella Fiorentina con le qualità e i limiti del centrocampo dei "tre Tenori". Forse la natura stessa di Borja gli aveva giocato un brutto scherzo. Aveva ragione Paulo Sousa che, arrivato da qualche settimana alla guida della Fiorentina, aveva rimproverato allo spagnolo un eccesso di generosità.
Come se per tenere la squadra unita, Borja pensasse più a rammendare che a costruire. Come se i tempi che sapeva dettare si fossero adattati ai tempi ai quali la squadra sapeva giocare. Non ci sono dubbi che Sousa ha lavorato proprio per... liberare Borja Valero. E per riuscirci ha dato mandato a Pradè di operare sul mercato.
Come? Per esempio riprendendo Vecino che è giocatore che può, per certi aspetti, ricordare il primo Aquilani; e decisivo poi l'arrivo di Suarez, che comunque offre al centrocampo viola fisicità e buona capacità difensiva. Va ricordato che doveva arrivare anche Milinkovic-Savic, poi «scappato» a Roma sponda Lazio.
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