Tre settimane per studiare ancora le carte e poi Palazzo Vecchio sarà in grado di prendere una decisione sulla possibilità di costruire o no lo stadio alla Mercafir. Facce tranquille e dichiarazioni distese alla fine della seconda (e conclusiva) puntata della conferenza dei servizi. Diplomazia e prudenza amministrativa a parte, quelli che covano sotto la cenere sono tizzoni ardenti. Ieri si è conclusa la prima parte della fase istruttoria, le due puntate della conferenza dei servizi sono servite a Palazzo Vecchio per raccogliere tutti i pareri tecnici (e la Regione ha già promesso battaglia) sulla costruzione del nuovo stadio nell'area indicata, compreso il rilancio a 87mila metri quadri di espansione (dai 37mila proposti) avanzato dalla Fiorentina nel famoso piano presentato a luglio scorso. Nei prossimi giorni i gruppi tecnici di lavoro si riuniranno ancora per esaminare l'intero piano sotto il profilo giuridico, economico-finanziario e gestionale.
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Stadio alla Mercafir, l’area di Castello può diventare cruciale
Le ultime: l’area di proprietà di Unipol potrebbe accogliere i grossisti attualmente a Novoli
Poi toccherà al direttore generale l'ingegner Giacomo Parenti redigere, nelle tre settimane indicate, la relazione tecnica finale che consentirà alla giunta di acquisire tutti gli elementi necessari ad esaminare la delibera che dichiara la pubblica utilità della realizzazione dello stadio alla Mercafir. E tutto lascia prevedere che, se la risposta sarà affermativa, la delibera porrà come prescrizione lo spostamento del mercato all'ingrosso in altra area. Un costo, quest'ultimo, che non potrà che essere sostenuto dalla New.Co la società che, dal quarto al dodicesimo mese del cronoprogramma presentato dalla Fiorentina nel suo piano, prevede la ricerca dei finanziatori per sostenere i 300 milioni di euro necessari al project. La Fiorentina va avanti tranquilla: la questione sarà «spigolosa» come l'ha definita Andrea Della Valle, ma il piano è completo: la contropartita per il trasloco del mercato all'ingrosso c'è. Quello che intanto va in onda, per la smania dei tifosi, è un balletto di posizioni fra tecnici e politici. I primi spaventati dalla Corte dei Conti (che per pubblica utilità intende denaro sonante come extra oneri di urbanizzazione e bonifici urbanistici, non promesse) i secondi impegnati a evitare il rischio di deludere la città viola.
Certo la notizia che il muro' dell'area di Castello sta per essere abbattuto da un esproprio dell'Enac, per ragioni di pubblica utilità, a favore dell'aeroporto ha riacceso qualche speranza. Se anche nel project di Fiorentina e futuri soci fosse previsto il corrispettivo per l'acquisto del terreno necessario al mercato all'ingrosso nell'area oggi di proprietà Unipol la partita potrebbe dirsi decisamente aperta. Lo spostamento del mercato all'ingrosso in un'altra area è uno dei nodi più importanti ancora in attesa di risposta: va trovata una localizzazione Per poter reggere sul piano economico all'operazione Mercafir occorre più spazio. A luglio la Fiorentina ha proposto il rilancio a 87 mila metri quadrati. Un'ipotesi è che nel project della Fiorentina possa essere incluso il costo per il trasloco del mercato. E Castello, oggi di Unipol, sembra essere l'area più adatta.
Paolo Fichera - La Nazione
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