stampa

Stadi vuoti e violenza, il flop della tdt

La medicina non ha funzionato, in compenso, però, ha danneggiato il malato forse più della malattia stessa. Di questo sta morendo oggi il nostro calcio. «Renderemo gli stadi dei luoghi …

Redazione VN

La medicina non ha funzionato, in compenso, però, ha danneggiato il malato forse più della malattia stessa. Di questo sta morendo oggi il nostro calcio. «Renderemo gli stadi dei luoghi sicuri e faremo tornare le famiglie con i bambini» era l’inverno del 2007, da poco a Catania era morto negli scontri per il derby contro il Palermo l’ispettore Filippo Raciti e con queste parole dal Viminale promisero che nulla sarebbe stato come prima. S’inaugurò così una stagione di riforme, alcune delle quali al limite della costituzionalità. Tessera del tifoso, Daspo, divieto di trasferta, biglietti nominali, tornelli. Novità introdotte in tempi e da ministri diversi, tutte però nella stessa direzione: blindare lo stadio, renderlo difficilmente accessibile a tutti, criminali e non. Nonostante le polemiche il Viminale non fece un passo indietro. Ma oggi, sei anni dopo, bisogna essere in cattiva fede per non vedere che l’obbiettivo è stato completamente fallito. La violenza continua, si è solo spostata da dentro a fuori lo stadio. In compenso si sono attivati dei meccanismi che hanno concesso alle tifoserie organizzate la possibilità di tenere sotto costante ricatto i club.

Di contro è vero che gli stadi sono diventati dei luoghi più sicuri. Ma solo perché allo stadio non va più nessuno. In questa stagione è stato raggiunto il record negativo di presenza in serie A: la media nelle prime giornate di campionato supera di poco le 23mila presenze a partita. Pochissimo soprattutto se si contano i boom di Roma e Napoli, il rilancio dell’Inter e la conferma della Juventus (nella curva squalificata nella prossima partita ci saranno i bambini).

...

Dall’Osservatorio per le manifestazioni sportive del Viminale fino a oggi si sono sempre detti entusiasti dei risultati arrivati con l’introduzione delle norme sicurezza. Gli incidenti con feriti negli stadi sono calati del 72 per cento, dicono, e i feriti tra gli agenti del 92. Omettono però di dire che gli scontri si sono spostati in molti casi fuori dagli stadi (33 episodi censiti quest’anno).

La Repubblica