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Sponsor e stadi pieni: il calcio è femmina soprattutto all’estero

Alex Morgan, attaccante del Lione

I numeri del calcio femminile in giro per il mondo

Redazione VN

A proposito della gara scudetto che la Fiorentina Women's disputerà quest'oggi al Franchi, sul Corriere Fiorentino troviamo un'interessante approfondimento sul business che c'è intorno al calcio delle donne nel resto del mondo. Se in Italia non riesce ancora ad avere fondi necessari, all'estero le cose vanno in modo decisamente diverso. Un po’ di numeri: il Mondiale disputato in Canada nel 2015 e vinto dagli Usa nella finale contro il Giappone ha generato un giro d’affari di 55 milioni di euro, con 53 mila spettatori alla partita inaugurale. In Spagna, dove il calcio rosa conta 31 mila tesserate contro le 22 mila italiane, il record per Atletico Madrid-Barcellona di 14 mila spettatori è stato battuto dal derby Valencia CF-Levante UD (17 mila). Cifre che valgono la nostra serie A maschile e surclassano la B.

Il Lione spende 4-5 milioni di euro l’anno contro i 3 che, secondo un report Uefa, la federazione italiana investe in tutto il movimento femminile: «Ma ai club non arriva niente», denuncia Milena Bertolini, allenatrice del Brescia. «In Germania — ricorda — le squadre di A ricevono 800.000 euro di contributi, 150.000 quelle di B, da noi nemmeno le briciole dei diritti tv». Germania che sborsa in tutto 9 milioni l’anno. La calciatrice che guadagna di più è la statunitense Alex Morgan, 450 mila dollari l’anno, segue la brasiliana Marta Vieira da Silva con 400 mila e la statunitense di origini canadesi Sydney Leroux con 90 mila. La bellissima e ricercatissima (dagli sponsor) Hope Solo, portiere della Nazionale a stelle e strisce, ne guadagna solo 65 mila.

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