Il coraggio di rischiare, ingrediente primario come sbandierato da Paulo Sousa - scrive Stadio -. Che al Bentegodi non smette mai di dare indicazioni, a un certo punto sembra come morsicato da una tarantola. Succede quando la Fiorentina rallenta un po' il ritmo, pur con un vantaggio già guadagnato. Ma basta poco, per riprendere pieni poteri contro l'ultima della classe. Kalinic e Pepito Rossi per cuocere il Verona a puntino.
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Sousa ‘tarantolato’ anche al Bentegodi: quando il ritmo è tutto
Ma basta poco, per riprendere pieni poteri contro l'ultima della classe
Ce n'è abbastanza per trascinare i viola fuori dall'impasse. Già, bisognava mettere un freno a questo accenno di caduta libera - dopo la sosta, solo sconfitte per i viola - magari governando la situazione al Bentegodi. Cosi è, la notte veronese diventa dolce almeno quanto lo erano state le ultime tre vittorie in campionato, tutte sotto i riflettori. Quasi 36 minuti di possesso palla, la Fiorentina fa la voce grossa.
Al contrattempo di Alonso (defezione per certi versi annunciata, si è tentato di recuperarlo prima di stilare le convocazioni pre-Verona), Sousa sopperisce col ritorno in campionato - ne aveva saltate cinque consecutive - di Pasqual. Ed è proprio l'esterno che ispira il vantaggio della Fiorentina. Paulo Sousa elogia anche Kalinic, nella sua analisi conclusiva. Un'altra azione nata a sinistra, proprio come il primo gol viola.
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