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Sousa non squalifica Roncaglia

Come scrive La Nazione, ci sarebbe stato anche un chiarimento tra Sousa e Suarez

Redazione VN

Il gruppo ha la precedenza su tutto. E Roncaglia  - scrive Angelo Giorgetti su La Nazione - è un monolocale del condominio, quindi va restaurato. Sousa ripercorre Basilea-Fiorentina cercando di spingersi verso il Sassuolo, riavvolge il filo della crescita consapevole – il concetto che sempre più gli sta a cuore – e amplifica il valore collettivo dell’autostima. Ma parla anche dei singoli e dà indicazioni abbastanza precise sulle sue intenzioni. A proposito di Facundo-sgomitatore (oltretutto ingenuo per la platealità del gesto) la diagnosi è molto quieta e la prognosi prevede un recupero veloce: il giocatore argentino pagherà la multa prevista dal regolamento interno, ma Sousa ancora una volta ha sottolineato le "caratteristiche molto importanti" di Roncaglia. Nessuno si stupirebbe dunque se domani Facundo fosse titolare contro il Sassuolo. C’è il gruppo prima di tutto, Sousa lo nomina come se fosse una specia protette: e lui in effetti lo protegge sempre, isolandolo da tutti (in certi momenti perfino dai dirigenti) ricavando spazi riservati in cui nessuno può entrare. L’unità si determina anche fisicamente, creando ambienti protetti in cui tutto deve restare privato, compresi i confronti più caldi. Raccontano di un "chiarimento" significativo fra l’allenatore e Suarez, uno scambio totale di punti di vista in cui Sousa ha ancora una volta ribadito al centrocampista l’esigenza di un cambio di passo; lui pretende due fasi da chi gioca in quella posizione, non una. Nessuna bocciatura, semmai l’allenatore ha assicurato a Suarez che cercherà di impegnarsi ancora di più per farlo arrivare alla pari con gli altri.

Capitolo Rossi: la percentuale dell’incertezza è sempre la stessa, l’attaccante sta bene fisicamente ma tutti sono in attesa di un salto di qualità. Quando e come? La continuità che manca a Pepito è un elemento difficile da trovare e garantire in questo momento, nonostante le partite ravvicinate della Fiorentina: evidentemente troppo intenso il ritmo per accogliere un attaccante in fase di recupero mentale, più che fisico