Chiamatelo «paradosso Fiorentina». Quella situazione in cui ti trovi (in maniera inaspettata) primo nella classifica della Serie A e ultimo nel girone di Europa League. Risultati che nemmeno il più visionario degli scommettitori avrebbe potuto immaginare ad inizio stagione. Uno strano paradosso da cui la squadra di Paulo Sousa vuole uscire il prima possibile. Come? Tornando velocemente ad essere protagonista anche in coppa.
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Sousa impegna i gioielli per riprendersi l’Europa
Paradosso Fiorentina: brilla in A, rischia in coppa. Domani a Poznan sicuri Kalinic, Ilicic e Kuba, rebus in avanti.
Ambizioni Questione di immagine e ambizioni, soprattutto. Un’eliminazione al primo turno sarebbe un passo indietro rispetto alle ultime due stagioni, in cui in Europa la Fiorentina è riuscita a ribaltare pronostici (contro Tottenham e Roma, per esempio) fino ad arrivare a un passo dalla finalissima. E forse anche per questi precedenti la qualificazione ai sedicesimi sembrava a fine agosto scontata. Ottimismo confermato al momento del sorteggio. Ma alla viglia del quarto turno la situazione è tutt’altro che positiva, come conferma la classifica del gruppo I. Dopo le prime tre partite, in testa al girone c’è il Basilea con 6 punti, seguito dalla coppia Belenenses-Lech Poznan (4). La Fiorentina è ultima con soli 3 punti. Troppo poco per un club con le ambizioni dei viola, ma abbastanza per nutrire speranze di rimonta e di successiva qualificazione. Per farlo la Fiorentina avrà soltanto una strada da percorrere, quella della vittoria. La prima occasione domani sera sul campo dei polacchi del Lech Poznan, autori dell’impresa (2-1) al Franchi due settimane fa. E proprio dagli errori di quella gara ripartirà Paulo Sousa, a cominciare dal tanto discusso turnover. Questa volta in campo ci andranno i migliori e quelli che hanno dimostrato più affidabilità in questo positivo inizio di stagione. Una decisione logica, arrivata domenica scorsa prima del match contro il Frosinone. Kalinic, Ilicic, Vecino, Blaszczykowski e Bernardeschi quella partita l’hanno vista dalla panchina, proprio perché Sousa aveva già scelto di mandarli in campo in Europa League. E così, salvo sorprese, dovrebbe essere. Anche perché domani, vista la pressione, non sarà la partita giusta per gli esperimenti.
I nomi Spazio alle certezze, quindi. A partire dall’attacco, reparto che non può fare a meno del senso del gol di Nikola Kalinic, sette gol in stagione e a segno anche in Europa League. Spesso quel che tocca lo trasforma in gol, grazie anche ad alcuni aiutanti speciali. Il primo è Josip Ilicic, in campo domani in Polonia proprio alle spalle del croato. Per il secondo posto Sousa ha l’imbarazzo della scelta. Il casting è aperto. I candidati: Giuseppe Rossi, già due gol in coppa per lui, Borja Valero, in campo praticamente sempre, e Bernardeschi, uno che ultimamente ha giocato in più ruoli. Sousa sceglierà soltanto dopo la rifinitura di questo pomeriggio, quando avrà più chiara la situazione degli acciaccati. Nella lista dei convocati, infatti, ci sono tutti, compreso lo squalificato Rebic, aggregato al gruppo per non perdere giorni di allenamento. Roncaglia e Pasqual non sono al cento per cento, mentre Alonso è tornato solo ieri ad allenarsi con la squadra dopo due settimane di stop. Sta bene, invece, Blaszczykowski, considerato quasi un eroe in patria per quello che ha fatto con la maglia della nazionale. Ma domani sera qualche fischio lo sentirà anche lui. Perché alla fine, dopo l’ennesimo ripensamento dell’Uefa, lo stadio del Lech Poznan è stato aperto ai tifosi e sarà tutto esaurito. Ma ci saranno anche circa 200 tifosi viola. Il loro compito è chiaro: aiutare la squadra ad uscire dal «paradosso Fiorentina».
La Gazzetta dello Sport
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