All’andata, la gara al San Paolo tra Napoli e Fiorentina fu uno show. Cercavano la grande bellezza: che però è effimera, come il calcio e i suoi giudizi che possono cambiare in fretta. Sembravano due squadre fatte e finite, spettacolari e vincenti. Un girone dopo, tutto è più complicato: perché a contare comincia a essere la sostanza, più che la forma. L’eliminazione contemporanea dall’Europa League ha reso tutto un po’ meno scintillante, e in campionato i punti cominciano a pesare.
stampa
Sousa e Sarri allo specchio: grande bellezza o solo illusione?
Gioco e spettacolo ci sono ancora, ma non bastano più. Bivio al Franchi. L'articolo della Gazzetta dello Sport
Anche i rapporti fuori dal campo si sono incrinati. Paulo Sousa durante il mercato invernale non ha lesinato qualche frecciata «alla Gambardella». Sarri ha parlato poco e soprattutto ha parlato coi fatti, sempre sul tema ricambi: più o meno sempre gli stessi giocatori impiegati. De Laurentiis vorrebbe invece vedere più elementi utilizzati e qualche gambardellata l’ha detta. Sul peso di Higuain, per esempio, e sul contratto di Sarri («Rinnovo? Decido io»).
Il gioco bello però c’è ancora. Fiorentina e Napoli sono le squadre che tengono più la palla, con percentuali tra l’altro vicinissime (62,25 i viola, 62,32 gli azzurri, all’andata 48-52 per la squadra di Sousa); i sarriani sono quelli che hanno tirato più volte in assoluto (450) e nello specchio (154), i fiorentini sono stati invece i più precisi nei passaggi (86,01%, davanti alla Juve e proprio al Napoli) e hanno anche una media realizzativa migliori dei campani (16,85% contro 15,52, solo Roma e Sampdoria meglio).
(...)
Alex Frosio - La Gazzetta dello Sport
© RIPRODUZIONE RISERVATA