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Sousa come Mourinho: scintille di nervosismo anche con l’arbitro Orsato

Sousa ha vissuto intensamente la gara e ha avuto qualche diverbio con Orsato...

Redazione VN

Un estratto di un focus di Repubblica su come Paulo Sousa ha vissuto Juventus-Fiorentina dalla panchina.

Che fosse speciale ormai s’era capito. Cura maniacale di ogni singolo dettaglio, attenzione a qualsiasi aspetto possa influire sulla prestazione, conoscenze, personalità. Soprattutto, risultati. Paulo Sousa, anche ieri, ha dimostrato di essere qualcosa di più di un semplice allenatore. È un capo truppa. Un comandante sempre e comunque dentro alla partita. Al fianco dei suoi uomini fino alla morte. Urla, guida, applaude, partecipa. Lo ha sempre fatto e ieri, se possibile, ancor di più.

Del resto, anche per lui, non era una partita normale (...).

Tutto molto bello insomma, tranne un “piccolo” particolare. L’arbitro. Per la prima volta, ieri sera, Sousa non ha fatto nulla per nascondere il suo fastidio. E pensare che l’inizio (col rigore a favore) era stato incoraggiante. I problemi, però, sono iniziati lì. Orsato ha cambiato atteggiamento, e Sousa non ha gradito. Ha protestato, e dopo l’ennesimo fischio “contro”, si è lanciato in una scena degna del miglior Mourinho. Ha agitato le mani in aria come dire “mamma mia”, e si è seduto in panchina. Una specie di “sciopero”. Una tortura verso se stesso troppo difficile da sopportare. E infatti, qualche minuto dopo, rieccolo in piedi ad urlare. E a protestare. Orsato, a quel punto, ha deciso di intervenire, e ha minacciando di cacciarlo. Non era mai successo, fino ad ora. Del resto, dal momento del suo arrivo in Italia, Sousa è sempre rimasto fedele alla sua linea.