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Sousa aggiusta il tiro, ecco cosa ha in mente

Tutte le idee tattiche del tecnico portoghese Sousa

Redazione VN

Alla fine del mercato restano buoni conti economici e nuovi calcoli da fare, questa volta in campo, dove il bilancio può diventare rosso in pochi minuti. Solo dieci a Torino. Sousa si è adeguato fin da subito all’impostazione aziendale – monte ingaggi ridotto, conti in ordine dopo due esercizi in perdita netta – e con il suo atteggiamento tiene fede alla risposta data a suo tempo a una domanda su Salah («Non ho paura delle difficoltà, è in questi momenti che nascono le opportunità migliori»). Sousa è stato coinvolto nelle scelte, ma a proposito di difficoltà e opportunità, la rosa attuale della Fiorentina ne propone alcune in modo molto chiaro: difesa corta per giocare su tre fronti (è mancato l’acquisto di un centrale di qualità medio alta, previsto ora come priorità assoluta per gennaio), assenza di un esterno basso completo per passare con disinvoltura alla linea a 4, centrocampo da riequilibrare dopo la fase impostata con due mediani, attacco in overbooking.

In quel settore non ci sono problemi e anche fra le linee le alternative non mancano (Ilicic, Mati, Verdù, lo stesso Bernardeschi). Sousa deve dunque dare sostanza a una rosa sbilanciata in avanti, aggiustando l’applicazione della filosofia di gioco sulla quale ha insistito fin da Moena.

Ampiezza e profondità dovranno essere rimodulate anche in base al contributo del nuovo arrivato Blaszczykowski, chiamato anche dai parenti Kuba, figuriamoci da noi, che ha un grandissimo futuro alle spalle e un presente che vive alla giornata per ripristino graduale della fisicità esplosiva imprescindibile in quel ruolo: giocatore di primissimo livello nel Borussia, con una tenuta tutta da valutare dopo la rottura del legamento crociato del ginocchio (gennaio 2014). Banalità, ma è bene ricordarsene.

Le aspettative sono tante. Kuba ha il compito di dare sostanza alla fascia destra, perché è in quel settore che la Fiorentina si avvia a gestire una delle scommesse più difficili. Gilberto ha davanti a sé un futuro da esterno completo – Pradè ha citato addirittura Cafù presentando il nuovo arrivo – ruolo che in Italia è di difficile interpretazione soprattutto per i tempi in fase difensiva; è evidente a tutti che Gilberto sia da modellare in tutto e per tutto, il suo impiego nella linea alta aveva il senso di riempire soprattutto il vuoto lasciato da Joaquin. Riassumendo, sulla destra: Tomovic centrale, Gilberto di raccordo, Kuba offensivo. Una filiera tutta da verificare.

Angelo Giorgetti - La Nazione