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Solo applausi. Sono stati bravi tutti

Il commento di Giampiero Masieri sulla Nazione

Redazione VN

Applausi. Di nuovo: applausi. Ne rimangono tanti, ma siamo pronti. Viva Jovetic e viva Amauri. A proposito, come passa il tempo, e come passano anche i giocatori, per un verso o per l’altro. Ieri a Milano il capitano viola era proprio Jovetic, classe ‘91, in una Fiorentina, come diranno le cronache, molto rimaneggiata, ma non sottomessa. Di perdere a San Siro ci poteva anche stare, un pareggio sarebbe stato più che buono, i tre punti sono una festa. (Risulta che per grazia ricevuta Delio Rossi abbia deciso di non masticare più la gomma, la ingoierà e basta).

Era cominciata male, ma ora è quasi superfluo discutere (si fa per dire) sul rigore concesso al Milan e realizzato da Ibrahimovic. Però è anche vero che con quel rigore addosso e con la notizia che il Lecce stravinceva sulla Roma, non era stato un bel vivere fino al gol di Jovetic. In tutto questo bisogna agiungere che la Fiorentina ha retto benissimo il confronto con i rossoneri, e ha segnato il gol del raddoppio proprio quando il Milan premeva e i viola erano erano perciò costretti in difesa. Una buona difesa, semmai. Il fatto che il cambio tra Ljajic e Amauri sia stato fortunato, lo dice fino in fondo il risultato, mica noi.

Amauri aveva tanto bisogno di un gol, la Fiorentina ancora di più. Non che abbiano scelto l’occasione, ma è stata speciale.Gli statistici avranno tanto materale oggi, con i numeri in ritardo, i digiuni dei viola a San Siro e quelli in generale. Buon lavoro, e per finire un applauso in più alla Fiorentina, senza troppo recriminare su quello che durante il campionato poteva essere e non è stato. Ossia, arriviamo alla fine e poi se ne parla (tanto).

Giampiero Masieri - la Nazione