Il primo settembre Giuseppe Rossi non tornerà a Coverciano. Ci avevamo già fatto la bocca dopo il suo meraviglioso gol al Malaga e lo avevamo già immaginato al fianco di Balotelli o di Immobile, protagonista del rinascimento azzurro. Dopo quel gol, molti avranno indirizzato altri pensieri ruvidi in direzione Istanbul: «Se Prandelli avesse schierato questo Pepito contro Costa Rica e Uruguay....» Ora che il solito ginocchio ha fermato di nuovo Rossi (per poco, ci auguriamo) pare onesta e doverosa una riflessione. Un giocatore che ha fatto lavoro specifico per tutta l’estate, che ha saltato le prime amichevoli, che potrà permettersi una sola partita a settimana. Un giocatore che non è ancora pronto ora, avrebbe potuto esserlo due mesi fa in un contesto ambientale massacrante e con impegni ravvicinati al massimo della tensione agonistica? Forse in direzione dei minareti di Instanbul, verso Cesare Prandelli, che ha risparmiato a Pepito quella ingloriosa cayenna, andrebbero indirizzati pensieri di gratitudine e di scuse.
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Siamo sicuri che Prandelli sbagliasse? Il commento della Gazzetta
Pepito fragile e non ancora pronto per la stagione. Come poteva esserlo per il Mondiale? Era questa di Prandelli
La Gazzetta dello Sport
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