stampa

Sfida all’emergenza

L’articolo di Benedetto Ferrara

Redazione VN

Si parla di Samp e di emergenza. Ma anche di Jovetic. Vincenzo Montella la butta lì: «Abbiamo accelerato i tempi dopo il primo infortunio per esserci contro il Milan, ma ha avuto un risentimento sull’altra gamba che è stato minimizzato per inesperienza, abbiamo tutti gestito male e siamo stati ingenui, sia lo staff tecnico che quello medico». Parlare di ingenuità e inesperienza facendo riferimento allo staff medico è roba forte. Certo, Montella tira in ballo anche se stesso. Ma il senso di questa uscita messa a punto probabilmente a tavolino, sta nella premessa al tutto. Sempre parole di Montella: «Jo-Jo si sta allenando sempre con grande partecipazione dal primo giorno, è un atleta fantastico in quanto a disponibilità».

Evidentemente la storia messa in giro del giocatore fragile nella testa coi muscoli di cristallo ha costretto tutti a un chiarimento all’interno dello staff, dove lavorano due medici: lo storico dottor Manetti e il dottor Pengue, portato a Firenze dallo stesso Montella. È chiaro che la vicenda Jovetic, dal punto di vista della comunicazione, non è stata gestita in modo brillante, ma che questo sia il pretesto per apportare dei cambiamenti all’interno dello staff è difficile dirlo e, comunque, a questo punto contano solo due cose: che Jovetic guarisca al più presto e bene e che certe ingenuità non si ripetano, più che altro per non rendere ancora più spigolosi i rapporti tra il clan di Jo-Jo e lo staff della Fiorentina.

In ogni caso con la Fiorentina lassù, forse è anche meglio valutare lo stato delle cose e pensare alla partita con la Sampdoria, perché la corsa deve continuare, così come l’effetto Franchi, quello che ha permesso alla Fiorentina 2.0 di vincere sempre, a esclusione della sfida con la Juve, pareggio arrivato, in ogni caso, al termine di una partita perfetta. E il problema è l’emergenza. Perché oltre a Jovetic là davanti mancano Ljajic e Toni che, come conferma lo stesso allenatore, «non sarà nemmeno in panchina» anche se è stato convocato. Montella non vuole parlare di formazione, ma la coppia Mati-El Hamdaoui sembra quella giusta. Due giocatori che ancora devono esprimersi in quanto a continuità, anche se i due gol del marocchino (Milano e Torino) hanno lasciato il segno per bellezza e importanza. Su Mounir il mago Montella appoggia una battuta non male. Sorrisetto e via. «Sta facendo bene, ma ancora non è al top... Cioè, almeno spero che questo non sia il top». Non male, eh? Insomma, si scherza per far capire che si aspettano miglioramenti da parte di un giocatore che tecnicamente fa davvero paura. «Mounir è uno che vede la porta ma a mio giudizio può vederla ancora meglio di così». Come dire: portare meno la palla, please. Anche se, diciamocelo, certe “giochesse” aiutano sempre a rifarsi gli occhi. Insomma, c’è da lavorare. Sempre. Anche perché la Fiorentina non è più una sorpresa e la Samp fuoricasa è una di quelle squadre che ti concedono poco per cercare poi il contropiedone. Una volta si chiamava catenaccio. Oggi Montella descrive così la faccenda: «La Samp ha un centrocampo affollato». Non male neanche questa. E poi: «Loro si sono ripresi e stanno facendo bene. Per me non sarà una partita come le altre. Quella maglia è un pezzo di storia della mia vita».

Montella, emergenza a parte, sta cercando di trovare soluzioni a un problema che prima o poi si sarebbe posto: ora la Fiorentina non è più una sorpresa. Se le blocchi il centrocampo le cose si complicano. «Infatti più volte abbiamo cambiato in corsa passando a un 4-3-3 con Cuadrado esterno alto», dice il tecnico rivelazione del nostro campionato. E non solo di quello. D’altra parte è così: la Fiorentina è tra le grandi. E avrebbe tutta l’intenzione di restarci.

Benedetto Ferrara - la Repubblica