La Serie A è sempre più convinta che la stagione non ripartirà, e sta studiando un piano per arrivare al taglio degli stipendi: coinvolgere le Leghe europee e sollecitare l'Uefa per puntare al risparmio del 30% degli emolumenti. Lo scrive il Corriere della Sera, secondo cui limitare i danni è l'unica preoccupazione del momento. Oggi dalla Lega verrà inviata alla Federcalcio la documentazione sullo stato dell'arte e tra i 12 punti nell'agenda anticrisi c'è l’ipotesi di una parziale defiscalizzazione sul costo degli ingaggi e la creazione di un fondo di garanzia per chi guadagna poco. Come scrivono Alessandro Bocci e Guido De Carolis l'obiettivo è "non chiedere soldi al governo, ma neppure il governo deve chiederne al calcio". In Italia potrebbe venire usato il criterio che vuole adottare la Premier League: 75% di gare giocate, 25% di stipendi decurtati. La Serie A, con 26 gare su 38, subirebbe un taglio del 30% andando così a risparmiare circa 465 milini lordi, un taglio pensato pensato per fasce di reddito. Dall'assocalciatori Tommasi ha già fatto sapere che i giocatori con senso di responsabilità non si tireranno indietro, ma senza contare che, qualunque accordo il sindacato raggiungesse, potrebbe essere sconfessato da ogni singolo giocatore.
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Serie A, pronti tagli fino al 30%. E un fondo di garanzia per chi guadagna meno
L'analisi del Corriere della Sera
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