stampa

Senza Gonzalo la difesa finisce sotto processo

Fino ad ora era il reparto che aveva dato garanzie maggiori. Ieri, invece, gli errori commessi hanno di fatto determinato il risultato finale, Perin a parte. La difesa viola è …

Redazione VN

Fino ad ora era il reparto che aveva dato garanzie maggiori. Ieri, invece, gli errori commessi hanno di fatto determinato il risultato finale, Perin a parte. La difesa viola è finita dritta dritta sul banco degli impuati perchè le due reti subite corrispondono ad altrettanti errori del reparto arretrato. Non si può giustificare tutto solo con l’assenza — per squalifica — di Gonzalo Rodriguez perchè sarebbe un errore impedonabile. La verità è che la fase difensiva non è stata ‘tranquilla’ come in altre occasioni. I primi segnali si sono notati quando i palloni spazzati via con veemenza sono diventati quanti quelli sprecati in tutte le 18 giornate precedenti.

E la prima rete subita è stata l’emblema di una gionata da dimenticare. O meglio, avere ben presente per il futuro. La facilità con cui stacca Jonathas è disarmante, con Tomovic in colpevole ritardo e Neto non proprio impeccabile perchè probabilmente se fosse uscito in presa alta avrebbe comunque contrastato l’attaccante brasiliano. Magari il suo connazionale avrebbe segnato lo stesso, ma avrebbe anche lui dovuto anticipare il colpo e non sarebbe stato così semplice anche prendere la mira. In zona c’era anche Aquilani che resta colpevolmente ai margini dell’azione senza intervenire. La seconda rete dei biancocelesti è la somma di una partita che proprio non poteva andare diversamente. Il pallone perso da Roncaglia è sanguinoso e Celik — il vero pallino di Zeman che ha pronostica per lui un grande futuro — si prende anche la soddisfazione di esultare verso la Fiesole. Tiro a colpo sicuro che Neto può solo guardare. Ora c’è bisogno di ritrovare la vera difesa perchè buona parte delle fortune viola sono nate proprio dalla sicurezza della retroguardia.

La Nazione