Su Viola Week, inserto settimanale de La Nazione dedicato alla Fiorentina, troviamo un'intervista a Leonardo Semplici, ex tecnico della Primavera, attualmente alla Spal.
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Semplici: “Io alla Fiorentina? Non ci penso nemmeno. Antognoni mi ha fatto appassionare al calcio”
"Per un fiorentino è difficile allenare la Fiorentina, ma essere accostato alla squadra viola è già motivo d'orgoglio"
Lei è tifosissimo della Fiorentina, ma il in viola non ha mai giocato. Il suo mito?
"Antognoni. E' stato lui a farmi appassionare al calcio per l'eleganza, il gioco, lo stile inconfondibile. Poi devo dire che l'ho conosciuto come persona e fuori dal campo è esattamente come in campo".
E' vero che con Bernardeschi ha avuto qualche incomprensione?
"Era stato fermo sei mesi l'anno prima: poi ebbe una crescita improvvisa di 15-16 centimetri e aveva davanti Acosty e Matos che avevano più esperienza. A fine anno mi hanno raccontato che andò in società a dire che non lo vedevo e non lo facevo giocare, ma Macia gli rispose che se si fosse allenato bene, avrebbe trovato lo spazio che meritava e aggiunse che io gli parlavo sempre bene di lui e puntavo molto sulla sua crescita. Infatti con me divenne capitano della Primavera e fece 22 gol".
Babacar invece era già giocatore fatto.
"Sì, l'ho avuto per soli sei mesi, era già un talento e vantava diverse presenza in A: in quel caso il giocatore è pronto per il campionato, ma si sente un po' sminuito a tornare in Primavera, su di lui si doveva fare un lavoro più che altro psicologico".
Cosa pensa quando sente dire che Sousa difficilmente resterà e che lei è tra i candidati a sostituirlo?
"Non ci penso nemmeno. Sono concentratissimo sulla Spal e per me è già motivo di orgoglio che ci siano voci che mi accostano alla Fiorentina. Che anche che sia difficile per un fiorentino poter allenare la Fiorentina e lo per grandi come Sarri e Spalletti".
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