È stata una settimana difficile, lunga, complicata. Dopo il crollo contro la Juve, la Fiorentina aveva bisogno di calma per rimettere a posto le cose. Lo ha fatto lontano da Firenze, vicino al mare, al riparo da fischi e contestazioni, con la testa libera. Ma, soprattutto, in questi giorni di introspezione giocatori, tecnico e dirigenti si sono guardati in faccia con sincerità. Forse per la prima volta. Parole senza mediazioni, sfoghi, chiarimenti. E davanti allo sfascio di una classifica indecente la società ha messo il gruppo con le spalle al muro. E il gruppo ha reagito. Ha chiesto e ottenuto di giocare più facile - da qui la scelta del 4-4-2 - e ha preteso da tutti il massimo impegno. Una seduta di psicanalisi collettiva che ha permesso alla Fiorentina di ritrovare un po´ di convinzione dentro questo pareggio. Quello che serviva. La salvezza è una sfida da vincere prima di tutto con se stessi.
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Segnali di speranza, ora tocca al gruppo
Giocando così ci si può tirare fuori dai guai
Ma oltre a questo la Fiorentina doveva togliersi di dosso il disastroso sabato sera con la Juve, gli striscioni, gli insulti ai Della Valle, la tensione. E quel senso di inutilità che da troppi mesi galleggia intorno alla squadra. Serviva una reazione e la reazione c´è stata. Rossi ha ritrovato un gruppo convinto, sicuro, deciso. Gli ha messo in mano i problemi e glieli ha fatti risolvere. Tocca ai giocatori riannodare il finale di campionato dimostrando maturità e senso pratico. Non manca molto per raggiungere l´obiettivo salvezza, ma le ultime curve della stagione vanno affrontate senza sbandare.
D´altra parte qualcosa si può ancora recuperare. Nell´idea di calcio. Nelle motivazioni. Nel coraggio. È tutto in mano alla squadra, adesso. Rossi dopo la sconfitta con la Juve si era fatto da parte, ma la società gli ha chiesto di rimanere. È la squadra il problema, anche se il tecnico qualche errore lo ha fatto. Sono i giocatori l´ingranaggio inceppato. Bisogna ripartire da lì per restituire dignità e credibilità alla Fiorentina.
Da questo punto di vista il pareggio di Genova è una piccola vittoria. Senza esaltarsi troppo, sia chiaro, ma con la consapevolezza che giocando così la Fiorentina può tirarsi fuori dai guai in fretta. E poi si penserà a ricostruire. Con calma e analizzando bene cosa è successo quest´anno. Con attenzione. E con onestà. Da un campionato come questo c´è solo da imparare. Da qui si può ancora ripartire se ci sono gli uomini adatti e un progetto serio e convincente.
Giuseppe Calabrese - La Repubblica
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