stampa

Se il modello Borja risolve anche le elezioni

L’incipit del Viola Pop di Benedetto Ferrara

Redazione VN

Non tutti sanno che in realtà l’incontro Renzi-Berlusconi si sarebbe dovuto tenere al bar Marisa: i’ Masala e Letta (zio) hanno trattato a lungo ma l’accordo è saltato, perché Silvio ha fatto sapere che un quadro con Che Guevara passi pure ma una foto di Batistuta no, anche perché, come lui stesso ha dichiarato, Batigol è sempre stato molto più pericoloso dei comunisti.

E così, nella sede del Pd, Renzi e Berlusconi hanno parlato di legge elettorale. Il primo era vestito con la maglietta del Sassuolo (quella di Berardi, pare) e ha chiesto a Silvio cosa pensasse del modello spagnolo, detto anche sistema Borja Valero, quello che prevede un velo con tacco, due finte e inserimento in area.

Scartato invece il modello tedesco, che è belloccio, ma spesso si rompe e poi non si sa quando torna, come ha spiegato il segretario del pd, sindaco di Firenze e capo lupetto della sezione Rignano sud. Alla fine pare che la discussione sia terminata con il leader di Forza Italia in ginocchio davanti al quadrocon Che Guevara (non si è capito se sia più strano trovare nella sede del Pd Berlusconi o un quadro del Che) che prega Renzi più o meno con queste parole: Ok, decidi tu. Ma riprestami Matri, che mi si è rotto Pazzini. Comunque pare che della legge elettorale se ne occuperà anche la Lega Calcio, che potrebbe organizzare anche anticipi e posticipi per le prossime elezioni europee.

L'articolo integrale di Benedetto Ferrara su Repubblica in edicola