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Se i campioni cinguettano fuori dal nido

In Brasile, ai prossimi Mondiali, i cinguettii non mancheranno di certo. Soprattutto in Amazzonia, a Manaus, dove la nazionale azzurra giocherà la classicissima contro l’Inghilterra. Ma quelli provenienti dalla vicina …

Redazione VN

In Brasile, ai prossimi Mondiali, i cinguettii non mancheranno di certo. Soprattutto in Amazzonia, a Manaus, dove la nazionale azzurra giocherà la classicissima contro l'Inghilterra. Ma quelli provenienti dalla vicina foresta pluviale saranno anche gli unici consentiti da Cesare Prandelli che negli scorsi mesi ha annunciato agli azzurri «un regolamento interno molto rigido» per cercare di arginare Facebook, Twitter e i social network in generale.

Il ct come l'ultimo dei giapponesi o semplicemente uno dei primi (anche nel calcio) ad aver messo l'accento sulle insidie che si nascondono nella pur affascinante comunicazione diretta (più o meno) tra atleta e resto del mondo? Il dibattito, c'è da scommetterci, è destinato a durare a lungo. Soprattutto adesso che anche i club, gli stessi che negli ultimi dieci anni avevano scelto la via della rigida (e spesso eccessiva) mediazione attraverso i propri uffici stampa, sembrano aver alzato bandiera bianca.

È accaduto, nell'ultima settimana, anche in casa Fiorentina. In due occasioni diverse che hanno visto protagonisti (e non è un caso) i due assi internazionali: Mario Gomez e Giuseppe Rossi. Il tedesco, nonostante gli enormi progressi con il suo italiano, ha preferito affidare al suo profilo Facebook (gestito dal suo folto entourage) la propria soddisfazione per essere tornato al gol. Un comunicato in lingua madre, con traduzione a fronte, dal tenore un po' presidenziale, per il SuperMario-pensiero. Tutto in poche righe, studiato per evitare fraintendimenti e scaldare i tifosi, virtuali e non. Magari un po' meno per raccogliere le sue sensazioni che poi, alla fine, sarebbero il sale dello sport.

Anche Giuseppe Rossi ha preferito i propri canali personali (il sito gr22.it) per comunicare dagli Usa il verdetto positivo del professor Steadman, nella serata (italiana) di venerdì. Solo che stavolta il comunicato (scritto dal suo procuratore) ha preso in controtempo la stessa Fiorentina che solo ieri mattina ha confermato ufficialmente, attraverso il proprio sito, il prossimo rientro di Pepito. Nessuna data però, nessuna previsione né possibilità di approfondire. Per una trasparenza virtuale che rischia di confondere. Anche le società.

Corriere Fiorentino