La saga del primo nordcoreano del calcio italiano si arricchisce di un nuovo capitolo: il 18enne Song Hyok Choe, tesserato a febbraio dalla Fiorentina e svincolato a luglio, ha un contratto valido con il club viola - scrive stamattina a riguardo La Gazzetta dello Sport -. Che negli ultimi mesi ha cambiato direttore generale e preso un'altra mezza dozzina di stranieri di quell'età, uno proprio nel ruolo del ragazzo, in questi giorni a Pyongyang con la nazionale Under 20: quando tornerà in Italia chiederà il reintegro, forte di un pronunciamento in suo faore del tribunale Federale Nazionale della Figc, sezione tesseramenti.
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Scoppia il caso Choe: il norcoreano va reintegrato
La Figc dà ragione al giocatore 18enne tesserato a febbraio e svincolato a luglio: "Contratto valido"
A Firenze, Choe, ha giocato pochissimo: appena 4 spezzoni di gara, sufficienti a sollevare l'interessamento di due deputati Pd, che vogliono sapere se è vero che il regime nordcoreano - liberticida e sotto embargo internazionale - requisisca gli stipendi dei pochi autorizzati a lavorare all'estero, e presentano un'interrogazione parlamentare (rimasta senza risposta). Il club non vuole essere associato in alcun modo a una dittatura e Pantaleo Corvino, subentrato nel frattempo, non sembra molto interessato al potenziale del ragazzo, che viene svincolato con la procedura riservata a quelli che non hanno un contratto professionistico.
Il calciatore ha fatto ricorso, sostenendo che il contratto in realtà ci fosse. "Lo avevano firmato, ma il club non lo ha depositato - spiega l'avvocato Fabio Giotti, che ha seguito il caso assieme a Gianluca Dominici - dopo lo svincolo lo abbiamo fatto noi. E la Federcalcio ci ha dato ragione, riconoscendone la validità. Appena il ragazzo tornerà dagli impegni con la nazionale, chiederemo stipendi arretrati e reintegro in squadra". La storia continua...
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