«Prova a chiamare Antonio Conte e vedi se è "contattabile" per Siena-Sassuolo». E' il 24 marzo 2011: a parlare è Antonio Bellavista con un certo Raimondo. La gara in questione è una di quelle «note» alla Procura di Cremona e anche a Palazzi. Ma è finita agli atti di Bari in modo particolare e soprattutto ha aperto una finestra investigativa sull'allenatore della Juventus. Un anno fa qualcuno cercò di arrivare al tecnico per sapere se il Siena si fosse «spianato» la strada in vista del match con il Sassuolo. Provò con una telefonata diretta, poi gli spedì un messaggio. Se la cosa fosse confermata, se quel sms fosse arrivato al tecnico, la situazione diventerebbe delicata anche senza un coinvolgimento diretto nella combine. Si ritorna alla omessa denuncia, il tallone d'Achille del calcio italiano. Tutti sanno, ma nessuno (tranne rari casi) parla. Siena-Sassuolo finisce 4-0 e ha una storia interessante: gli attori sono gli stessi della prima rappresentazione sul calcioscommesse. Quella andata in scena a Cremona in giugno. Ritroviamo, oltre a Bellavista, anche Erodiani, Pirani e Paoloni.
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Scommesse, indagine su Conte: fu omessa denuncia?
«Prova a chiamare Antonio Conte e vedi se è “contattabile” per Siena-Sassuolo». E’ il 24 marzo 2011: a parlare è Antonio Bellavista con un certo Raimondo. La gara in questione …
La combine
Sono questi ultimi a muoversi, cercando un contatto con Quadrini tramite il portiere Paoloni (suo compagno nella Primavera della Roma). Le informazioni in possesso del gruppo sono chiare: la squadra toscana avrebbe comprato la sfida. Così Erodiani al telefono con Pirani (intercettato): «Il Siena ha pagato già... So che giocheranno tutti a perderla, Marco. Hai capito?». Quadrini si sente al telefono con Paoloni. Manca un tassello per avere la certezza del tarocco: la sponda senese. Entra in gioco Bellavista. Chiama Raimondo e gli chiede di contattare Conte (allora tecnico dei bianconeri). E il 25 marzo, due giorni prima della sfida, gli fa sapere: «Non mi ha risposto, gli ho mandato un messaggio». L'ex giocatore non si accontenta e lo esorta a provare anche con altri. Nomina un Giorgio (Perinetti, allora dg). «No, lasciamolo stare. Meglio Faggiano (Daniele, l'attuale d.s.)», gli dice Raimondo. Le informazioni si fermano qui. Se Conte, Perinetti e Faggiano siano mai stati contattati oppure si tratti di una millanteria, ora non è possibile saperlo. Di sicuro la Procura di Bari non ha cestinato l'imbeccata. L'ha messa agli atti, riempiendola di omissis, e ha iniziato a investigare. Ma su Siena-Sassuolo c'è stato e c'è un lavoro importante della Procura federale.
(...) Nelle scorse settimane gli 007 di Palazzi (dopo la deposizione di 8 ore con il pentito Carobbio, ex del Siena) hanno fatto più o meno questa domanda a diversi tesserati: «Che cosa sapevano Conte e Stellini?». Segnale eloquente che la Procura vuole sgombrare ogni dubbio sul fatto che i due non siano incappati nella solita omessa denuncia.
Filoni d'indagini Intanto i carabinieri hanno accertato che qualche giorno dopo le gare truccate, sui conti correnti degli indagati Fabio Giacobbe e Giovanni Carella sono confluiti quasi 40 mila euro. Le cifre: 6.200 a testa dopo Udinese-Bari, il solo Giacobbe ne versa 9.230 dopo Cesena-Bari e 17.150 dopo Bologna-Bari. Sul fronte società, fari puntati sul Lecce e nessuna novita sul Parma. La posizione del club è solo un'ipotesi investigativa da approfondire. La società emiliana è tranquilla e ha fiducia nel lavoro della magistratura. Finora non ha ricevuto alcuna comunicazione e nessuno dei suoi tesserati è stato contattato dalla Procura di Bari anche solo per dei chiarimenti.
La Gazzetta dello Sport
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