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Savic: “Campionato ancora aperto. Baba? Non è più un ragazzino… “

“Dopo Napoli ci siamo guardati negli occhi e abbiamo individuato il problema. Mario? A Kiev ha giocato bene”

Redazione VN

Sulle pagine del Corriere Fiorentino leggiamo le parole di Savic rilasciate nel dopo gara di Kiev.

Con la Juventus è stata la prima partita in cui non abbiamo avuto paura. Non ce lo possiamo permettere, dobbiamo sempre averne un po’ senza dimenticare le nostre qualità». Stefan Savic gioca a viso aperto, anche dopo il fischio finale. Il centrale, uno di quei leader a cui Montella aveva fatto appello per ritrovare la sua Fiorentina, ha risposto presente. Sia sul campo dove insieme a Gonzalo ha chiuso quasi ogni spiraglio davanti a Neto, ma anche fuori quando si tratta di spiegare il momento della squadra. Perché le sconfitte contro Juventus e Napoli restano nella mente e nel percorso comunque intenso di questa infinita stagione. Non solo come macchie però, ma anche e soprattutto come monito per continuare a crescere. Non sottovalutare mai l’avversario, insomma, Savic ha le idee chiare. «Ci siamo guardati negli occhi nel chiuso dello spogliatoio e ci siamo detti che i momenti difficili capitano a tutte le grandi squadre ma che non avrebbero dovuto rovinare tutto quello che abbiamo fatto. Il nostro problema è stato che tutto questo è coinciso con la partita con la Juventus a cui tutti tenevamo tantissimo perché sappiamo quello che significa per i tifosi. Per questo siamo andati un po’ giù di testa. Ora però pensiamo al Verona e poi di nuovo alla Dinamo: partita per partita». Sguardo avanti dunque, senza commettere l’errore del passato: «Non penso che questo risultato ci avvicini a Varsavia, semmai soltanto alla semifinale e solo del 5%. Al Franchi al ritorno sarà dura, loro hanno dimostrato di essere una buona squadra. Dovremo essere concentrati dal primo all’ultimo minuto. In fondo il pari che abbiamo raggiunto lo abbiamo conquistato così, giocano bene dall’inizio alla fine e forse avremmo anche meritato di vincere». Di sicuro là davanti l’ingresso di Babacar è stato decisivo. Il senegalese ha trovato il guizzo vincente e soprattutto regalato alla Fiorentina quel cinismo in attacco che era mancato fino a quel momento. Anche in Gomez. «Ma a noi — continua Savic — Mario va bene così, perché lotta e si sacrifica. Tutti si aspettano sempre due o tre gol da lui ma il lavoro che fa è importante. I gol, anche quelli decisivi, arriveranno». Sarà, ma intanto ci ha pensato il «ragazzino»: «Che però ormai è diventato grande (ride, ndr ). Baba ha numeri da grande e davanti a lui una carriera importante se continua così. Non è la prima volta che decide una partita. Ora sta di nuovo bene fisicamente e i risultati si vedono». Dal giovane al vecchio amico, visto che lunedì in campionato la difesa viola si troverà di fronte un vecchio leone come Toni: «Luca sta facendo molto bene e sta segnando tanti gol, dovremo stare attentissimi. Perché noi ora vogliamo concentrarci sul campionato dove sono d’accordo con Montella, i giochi sono ancora aperti, niente è deciso». Al campo la risposta. Consapevoli però che ci sarà bisogno di un colpo di scena magari con protagoniste delle avversarie. Compito della Fiorentina quello di essere nelle condizioni di poterne approfittare.

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