Il debutto in serie A ha coinciso con il pareggio sorprendente di Napoli. Grazie a Domenico Berardi, classe '94, vent'anni appena il prossimo primo agosto, è un altro Sassuolo. Incisivo e imprevedibile. La trasformazione, dopo un inizio da incubo, è arrivata con l'inserimento tra i titolari di questo attaccante esterno, mancino naturale, che abbina potenza a reattività e qualità a corsa, soprattutto una notevole abilità nel fraseggio rapido e a sfruttare le zone d'ombra, la terra di nessuno in cui infilarsi per attaccare la profondità. Non è Pelè, sia chiaro. Ma un giovane di grandi prospettive su cui, tanto per intenderci, ha già messo gli occhi anche Prandelli. Montella di Berardi ne aveva parlato, in tempi non sospetti, con il suo amico Di Francesco.
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Sassuolo, la difesa nell’attacco
Il debutto in serie A ha coinciso con il pareggio sorprendente di Napoli. Grazie a Domenico Berardi, classe ’94, vent’anni appena il prossimo primo agosto, è un altro Sassuolo. Incisivo …
Ma più lesta di tutti è stata la Juventus, che in estate lo ha acquistato in comproprietà lasciandolo poi in prestito agli emiliani. I numeri sono dalla parte di questo ragazzo calabrese, che il Sassuolo ha prelevato dal Cosenza quasi per caso: 7 gol, 2 assist e 3 rigori procurati in undici partite di cui dieci da titolare. Senza di lui la squadra di Di Francesco sembrava avviata ad un mesto ritorno in serie B. Berardi, infatti, ha saltato le prime giornate per squalifica. Quattro partite in cui gli emiliani non hanno raccolto neppure un punto. Quindici i gol subìti e uno appena fatto, lo score della tristezza. (...)
La Fiorentina è favorita. Ma non sarà facile. Perché è in emergenza (ma dove sta la novità?), perché il Sassuolo ha voglia e bisogno di invertire la marcia, perché Di Francesco conosce bene Montella. O meglio, i due si conoscono alla perfezione. (...)
Così Di Francesco, che ha cominciato la carriera di allenatore con tre esoneri ma è riuscito a portare il Sassuolo in serie A (impresa fallita da allenatori più esperti di lui come Allegri e Pioli), medita di sistemare al fianco del rientrante Berardi, sia Floro Flores sia Zaza. Un 3-4-3 d'assalto. Per vincere le proprie paure.
DiFra, come Montella, ha una filosofia di gioco ben marcata e gli piace attaccare. All'inizio ha pagato caro questa sua vena offensiva, rischiando l'esonero dopo i sette gol rimediati dall'Inter. Poi però ha trovato l'equilibrio giusto. Meno spregiudicatezza e più attenzione. Ma senza rinunciare alla corsa e al gioco. Occhio alle palle inattive. L'anno scorso, con Vio, l'arma in più della Fiorentina. Adesso sostengono il Sassuolo nella corsa salvezza. Con Di Francesco in panchina si può fare. Soprattutto con la classe cristallina di Berardi. La meglio gioventù.
Corriere Fiorentino
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