Sassuolo-Fiorentina rappresenta a pieno uno sliding door: il "cosa sarebbe successo se...". Scamacca, Berardi e Traoré (un quasi ex in pratica) da una parte, Riccardo Sottil e Alfred Duncan dall’altra. Eccoli i protagonisti che, sabato sera, avrebbero potuto giocarsi tranquillamente questa sfida a maglie invertite. Questo quanto scrive il Corriere Fiorentino. Basta pensare, in particolare, a Berardi, e all’ultimo capitolo di questo infinito tormentone, scritto giusto un paio di mesi fa. È stato, infatti, allora che Daniele Pradè e Joe Barone, su precisa richiesta di Vincenzo Italiano, hanno tentato un nuovo affondo dopo quello andato a vuoto in agosto. La proposta però, circa 15 milioni di euro, non è mai stata presa in considerazione dal Sassuolo (ne chiedeva il doppio) e gli stessi dirigenti sapevano benissimo che il tentativo sarebbe andato a vuoto (pare che il ragazzo non abbia gradito) e che da Commisso non sarebbe mai stato autorizzato un rilancio.
Corriere Fiorentino
Sassuolo-Fiorentina, la sfida dei (quasi) ex. I retroscena sull’affondo a Berardi
Su precisa richiesta di Vincenzo Italiano, i dirigenti viola hanno tentato un nuovo affondo dopo quello andato a vuoto in agosto.
Il motivo è semplice: spendere 30 milioni (più circa 3 netti a stagione per almeno 3 anni e mezzo di contratto) per un giocatore non “rivendibile” in futuro non rientra nella strategia della società, che aveva fatto lo stesso ragionamento per Sergio Oliveira. Discorso diverso (soprattutto per età) per Nico Gonzalez e Ikoné che infatti, a gennaio, ha preso il posto che avrebbe potuto essere di Berardi. Una scelta che (ancora) non ha dato i suoi frutti e che in molti, numeri alla mano, potrebbero rimpiangere. Nel frattempo, e qua veniamo a un altro quasi ex, Italiano ha trovato un Riccardo Sottil in crescita esponenziale e a oggi, con 3 gol in campionato più 1 in Coppa Italia, il più prolifico tra gli esterni.
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