Con Giuliano Sarti è inevitabile parlare di portieri. E’stato un numero 1 eccezionale. Fidarsi è d’obbligo. Prima però gli chiediano un accenno a un vecchio e famoso quartetto che d’estate si riuniva a Castiglioncello. Era così famoso che entrò perfino in un libro: Racconta Sarti: «Era il quartetto delle gomme lisce. Si stava vicino a un garage. Chi c’era? Marcello Mastroianni, Paolo Panelli, Beppe Chiappella e il sottoscritto. Panelli si piccava di fare il falegname. Un disastro. Si parlava, si rideva. Amici, amici, amici». Ma ora basta, sarà meglio parlare di portieri, no? Chiediamo di Tatarusanu, di nome Ciprian, nazionale romeno. «Francamente non lo conosco — risponde Sarti — e perciò non so come collocarlo. Ci sono alcuni portieri che hanno bisogno di vivere tranquilli, senza l’assillo di un vice. Ce ne sono invece altri che rendono ancora di più se hanno un vice che che non sta lì a prendere il sole. Io avevo Albertosi, dietro di me. Dico Albertosi, vero? E allora l’impegno era ancora maggiore. E dico volentieri che Neto è migliorato molto rispetto alle prime volte. Forse aveva problemi da risolvere dentro di sé. Ora lo vedo sicuro del fatto suo, lo vedo da come sta in porta, lo vedo da come segue l’azione, non è allarmato, sta aspettare».
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Sarti: “Tatarusanu secondo? Il mio era Albertosi…”
Con Giuliano Sarti è inevitabile parlare di portieri. E’stato un numero 1 eccezionale. Fidarsi è d’obbligo. Prima però gli chiediano un accenno a un vecchio e famoso quartetto che d’estate si …
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