Su La Gazzetta dello Sport troviamo un'intervista a Giuliano Sarti, portiere del primo scudetto viola. Alcuni passaggi:
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Sarti: “I Della Valle dovrebbero vivere di più Firenze. Ilicic? Mi diverte, ma a volte…”
"Il segreto della squadra del primo scudetto era il senso di appartenenza. Antognoni? Aveva qualcosa di diverso, Firenze continua ad amarlo. Bernardeschi deve ancora crescere per diventare una stella. Adoro Borja Valero"
"Cervato è stato il terzino sinistro più forte che abbia mai conosciuto. Julinho era un ballerino con il pallone tra i piedi. Ma il segreto di quella squadra era il senso di appartenenza. Premio scudetto? Un milione a testa. Lo trattò Virgili con il presidente Befani e lo rimproverammo per non aver sparato più alto. Secondo scudetto? Visto che la Juve non poteva vincere il titolo ero contento che fosse la Fiorentina a conquistarlo. Antognoni? Aveva qualcosa di diverso, Firenze continua ad amarlo. Baggio? Il gol più bello lo ha segnato la notte in cui ha accompagnato il suo amico Borgonovo prigioniero della Sla. Credo abbia il rimpianto di non aver disputato tutta la carriera in viola.
Batistuta con la Fiorentina è diventato il numero 1, è stato più grandi di Virgili e Maraschi, al suo livello solo Hamrin. Portieri viola? Galli era padrone della porta, Toldo ha emozionato, Albertosi è stato un grandissimo. Rui Costa? Elegante, dolce, un leader. Tra gli allenatori Bernardini è stato un fuoriclasse, Prandelli ha provato ad essere il Ferguson di Firenze, Sousa mi piace ma lo vedo diverso. La Fiorentina di oggi? Mi diverte Ilicic quando ha voglia di giocare, ma lo prenderei a bastonate quando entra in campo con la testa altrove. E Bernardeschi deve ancora crescere per diventare una stella. Adoro Borja Valero, si sente figlio di Firenze, come lo eravamo noi ragazzi del primo scudetto. I Della Valle? Dovrebbero vivere di più la città, commetterebbero meno errori".
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