Arrigo Sacchi, ex allenatore anche della Fiorentina, ha firmato un fondo su La Gazzetta dello Sport dove tratta di Inter e Fiorentina oggi in testa al campionato di Serie A:
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Sacchi: “Armonia ed estetica, Paulo Sousa ha scelto il gioco. Berna farà strada…”
Sacchi parla della Fiorentina di Sousa
"Nel calcio italiano la cosa più importante, per molti l’unica, è sempre stata la vittoria, da raggiungersi in qualsiasi maniera. In tanti hanno puntato sui soldi, l’individualità e la tattica. Purtroppo, così si sono trascurate bellezza e merito, e ancora di più la strategia che prepara e dirige ogni operazione: non c’è tattica che possa farne a meno. La strategia nel calcio è il gioco – che amplifica le qualità e le soluzioni dei giocatori –, in assenza del quale si punta tutto sulla qualità del singolo e sul tatticismo. La strategia non si compra, è frutto di una società seria e competente, della genialità e delle capacità del tecnico e del lavoro di tutti. Oggi al comando della A c’è una «strana» coppia: l’Inter di Mancini e la Fiorentina di Sousa.
Realtà opposte per convinzioni, stile e investimenti. Mancini è un grandissimo tattico, Sousa si dimostra uno straordinario stratega. Roberto ha sviluppato un grande senso pratico figlio della nostra tradizione e ortodossia mentre Paulo cerca la vittoria attraverso la padronanza del gioco e la bellezza. L’allenatore dell’Inter studia l’avversario per opporsi individualmente, l’altro cerca di contrastarlo con organizzazione di squadra e calcio collettivo. Uno è più impegnato a difendersi e a sfruttare al massimo forza e qualità dei singoli, l’altro indirizza la propria conoscenza e il genio a collaborazione e sincronismi.
Due modi di arrivare al successo, uno basato molto su tatticismo, investimenti e sfruttamento dei singoli l’altro prevalentemente su un gruppo di giocatori uniti dalla personalità, dalla bellezza e dalla gioia attraverso il gioco. I nerazzurri sono l’immagine del loro tecnico che a sua volta è quella rivisitata del nostro abituale stile di gioco. Un calcio pratico, prudente e concreto, che non perdona e risolve quasi tutto attraverso il carisma dell’allenatore e la forza, il carattere, l’esperienza e il talento dei singoli. Roberto è un uomo intelligente, gli investimenti dell’Inter sono stati importanti, ma non si accontenti di vincere, ha le capacità per farlo divertendo. Solo così potrà trasmettere il suo talento e una qualche eredità ideologica.
Paulo Sousa ha scelto il gioco come propellente per migliorare i calciatori e deterrente per fermare gli avversari, il gioco e la squadra sono al centro del progetto e così si va contro la nostra storia. Appena perderà i conservatori lo accuseranno di incapacità tattica. Se poi perderà per un contropiede, scriveranno: un suicidio, vinceva e attaccava. Una blasfemia: se si vince tutti indietro, così è da cento anni. I critici saranno incuranti anche se la Fiorentina – composta da giocatori giovani o poco noti – ha investito meno delle big. Tuttavia oggi è spettacolo allo stato puro, incanta e vince. Una delizia per gli amanti del calcio. Armonia, estetica, merito sono le credenziali di questo straordinario team. Paulo ha dato organicità, chiarezze e un gioco che guida tutti i giocatori e li migliora così tanto da vedere Ilicic fare pressing o il giovane Bernardeschi – che se seguirà il suo tecnico raggiungerà traguardi impensabili – esprimersi come un veterano. Come la Fiorentina, anche il Napoli il Sassuolo e alcune altre possono uscire dal torpore ed entrare nella modernità. Una vittoria senza merito e bellezza non può essere interpretata come tale".
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