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Saccardi: “Stadio, disponibili a parlarne subito”

Il vice sindaco apre al dialogo

Redazione VN

«Pronti a valutare qualsiasi proposta arrivi dalla famiglia Della Valle sia per la manifestazione di interesse sul projetc financing dell’area Mercafir e su possibili modifiche ulteriori del ’Franchi’». Sono le parole del vicesindaco Saccardi dopo il nuovo scenario disegnato da Moena dal presidente onorario Andrea Della Valle. «Lo stadio è di proprietà del Comune - sottolinea Saccardi - ciò non vuol dire che possiamo farci quello che vogliamo, ma se un progetto è valido, come quello per gli Europei del 2006, possiamo iniziare a parlare con i Della Valle e con la Sovrintendenza».

Ventitrè milioni di euro. Tanto, nel 2006, sarebbe costato realizzare il progetto della copertura dello stadio ‘Franchi’ che l’amministrazione comunale presentò in vista della corsa dell’Italia per l’assegnazione degli Europei di calcio del 2012, che poi l’Uefa destinò a sorpresa alla coppia Polonia-Ucraina. Già allora si parlò inevitabilmente di costi per un nuovo campo di gioco per la Fiorentina. Fu lo stesso Eugenio Giani, allora assessore allo sport, a esplicitare così il suo pensiero in tal senso: «Improponibile pensare di realizzare un nuovo stadio per 50mila persone con una copertura economica da parte del Comune: le cifre necessarie, a differenza di quanto sostenuto erroneamente da qualche consigliere comunale, sono di circa 250-300 milioni di euro. Per i costi di esproprio di un’area di circa cinque ettari, per la sua urbanizzazione, per la realizzazione di una serie di infrastrutture, per il perfezionamento e la rifinitura dello stadio».

In totale, il Comune aveva calcolato una spesa complessiva di 60 milioni di euro per un restyling completo del ‘Franchi’ in grado di soddisfare i rigidi parametri della Uefa: circa 23 milioni per interventi di ristrutturazione, altrettanti per la realizzazione della copertura, 14 milioni per imprevisti, oneri fiscali e accessori.

Gli architetti del Comune avevano studiato un sistema di copertura mobile in occasione delle partite, la demolizione e la rimozione dei tabelloni elettronici, l’inserimento nella copertura degli impianti di illuminazione. E se tutto ciò tornasse d’attualità?

La Nazione