Non è una scelta dettata dalla nostalgia. Giuseppe Rossi è un calciatore del mondo: è nato negli Stati Uniti, ha giocato in serie A, in Premier e nella Liga, ha trascorso le ultime vacanze di Natale a New York e dopo la passerella viola tornerà a curarsi nel New Jersey. Firenze e la Fiorentina sono una sua precisa scommessa professionale. Pepito, un talento di valore assoluto, affida al nostro calcio gli anni più importanti della sua carriera. Uno spot per un movimento che, da tanti anni, vive con giustificata sofferenza l'addio di alcune stelle e stelline. Il ritorno del figliol prodigo fa parte di un percorso che la famiglia Della Valle ha ben chiaro in testa. Riconquistare prima possibile un posto in Champions; costruirsi una casa viola; far giocare insieme Pepito e Jo-Jo; diventare un approdo felice per quei campioni, giovani e meno giovani, in cerca di rivincite.
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Rossi pedina ideale per una Fiorentina da Champions
Non è una scelta dettata dalla nostalgia. Giuseppe Rossi è un calciatore del mondo: è nato negli Stati Uniti, ha giocato in serie A, in Premier e nella Liga, ha …
Un laboratorio che, negli ultimi mesi, ha rilanciato giocatori che erano entrati in un cono d'ombra come Borja Valero e Gonzalo Rodriguez; eterni «malati» come Aquilani; vecchi guerrieri a un passo dalla pensione tipo Toni e talenti scalpitanti ma non sempre affidabili come Cuadrado. Rossi ci sta benissimo in questa «famiglia» visto che viene da due gravi infortuni al ginocchio destro. La Fiorentina è il palcoscenico ideale per rilanciarsi. Se ha dei dubbi chieda informazioni al suo nuovo compagno di squadra Jo-Jo vittima di un problema al ginocchio altrettanto grave e corteggiato l'estate scorsa con offerte superiori ai trenta milioni. L'investimento del patron Della Valle va oltre Firenze e la Fiorentina. Rossi, considerato il nuovo Pablito e un Cassano ancora più decisivo, è da sempre un pallino di Cesare Prandelli. Tra un paio di mesi il cittì non lo perderà di vista neppure per un attimo. Questo campioncino nato per sbaglio nel New Jersey può essere la carta vincente per la sfida azzurra ai mondiali in Brasile. Pepito contro Messi e Neymar. L'altezza c'è, il talento anche.
Luca Calamai - La Gazzetta dello Sport
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