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Delio Rossi: “Ljajic? Non andrò io a dargli la mano”

“Quell’episodio non cambia il mio giudizio. La Fiorentina?…”

Redazione VN

Su la Repubblica troviamo un'intervista al tecnico della Sampdoria Delio Rossi che ovviamente torna a parlare di quanto successo con Ljajic lo scorso 2 maggio in Fiorentina-Novara. Ecco le fasi salienti:

Rossi, domenica c’è Sampdoria- Fiorentina, e lei incontra Ljajic per la prima volta.

«Un avversario come un altro. Un giocatore che stimo. E che come ragazzo mi dicono sia maturato molto da un anno a questa parte. Niente contro di lui prima, non ho rancori adesso».

Però in quella partita del 2 maggio con il Novara gli si avventò contro. Scoppiò un finimondo e l’episodio decretò la fine del suo rapporto con la Fiorentina.

«Ciò che è successo lo sanno tutti, c’erano le telecamere, la vicenda non poteva passare inosservata. Brutta storia, lo ammetto. Ma la vicenda per me era chiusa alla fine della gara, come tutte quelle che riguardano il campo. Poi la società ha fatto le sue valutazioni, su cui non entro nel merito, e ha deciso per l’esonero. Mi spiace sia finita così, avevo ancora un anno di contratto e stavamo già parlando del futuro. Il brusco stop però non cambia il mio giudizio positivo nei confronti dell’ambiente viola, città, tifosi, società. Mi sono trovato bene, ho passato 6 mesi belli e intensi. Conosco il mio carattere, a volte è impulsivo. Sono molto rispettoso delle regole e delle persone e pretendo analogo rispetto.(...) Però ci metto sempre la faccia. E pago di persona. Sto al mio posto, basta che nessuno mi pesti i piedi. In quel caso c’è il rischio che risponda. Poi magari mi pento, ma sono un peccatore, non ho mai cercato la santità. E quando tutto finisce, penso di dover rispondere solo alla mia coscienza».

Rossi si complimenta con il lavoro della Fiorentina (“Hanno fatto la rivoluzione, comprato 20 giocatori, come avevo chiesto. Non era un problema di qualità, mancava la miscela giusta” e dedica ancora un commento a Ljajic.

Torniamo a Ljajic. L’ha più sentito?

«No».

Gli darà la mano?

«Se capita, sicuramente sì. Di sicuro non lo vado a cercare io».