Rossi godeva di grande fiducia da parte del presidente Garrone e del suo staff, ancora una settimana fa tutti all’interno di Corte Lambruschini erano convinti che potesse finalmente risultare il valore aggiunto e provocare una rinascita attesa dall’inizio del campionato e mai avvenuta, al di là di un breve periodo (7 punti in 3 partite), dai contorni abbastanza estemporanei. La Samp credeva in lui, la clamorosa sconfitta con il Sassuolo ha minato queste sicurezze e la cosa bizzarra è che tali certezze si sono affievolite più nella testa del protagonista sotto accusa che in quelle di chi (Garrone, Sagramola, Osti e Pavone) dovrebbe giudicarlo. Da qui il pensiero di un congedo, che non si è ancora materializzato, ma che potrebbe avvenire già stasera o al massimo domani, in caso di nuova, rovinosa sconfitta contro la Fiorentina.
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Rossi: impresa o sarà l’addio
Rossi godeva di grande fiducia da parte del presidente Garrone e del suo staff, ancora una settimana fa tutti all’interno di Corte Lambruschini erano convinti che potesse finalmente risultare il …
Per far sì che questo stadio non sia di nuovo un brusco capolinea al suo percorso, Rossi deve cercare un’impresa: vincere con questa incerottata Samp o almeno pareggiare in modo convincente. Se ciò non avvenisse, l’ultima fermata parrebbe probabile, con l’ombra lunga di potenziali successori (Zeman in pole, Mihajlovic in rimonta e occhio a non dare per fuori dai giochi Corini) che già da giorni aleggia sulle sue spalle. Rossi, che prima ha portato in clausura la squadra a Montecatini e da ieri l’ha trasferita a Coverciano, è consapevole di essere appeso ad un filo, e per provare a spezzare un destino già segnato ha deciso di affidarsi ad un modulo assai prudente, un 3-5-1-1, con retroguardia coperta e bloccata (per proteggere al meglio Da Costa), centrocampo folto per imbrigliare l’armoniosa Fiorentina, e ripartenze affidate alla mobilità di Wszolek e alla velocità di Eder. La buona notizia è il recupero di Mustafi, che sarà fra i titolari, vicino a Palombo e Regini, e permetterà di non mandare allo sbaraglio il debuttante Fornasier. Disponibile anche Gabbiadini, che ieri ha lavorato con il gruppo, ma dovrebbe andare in panchina, pronto ad entrare in caso di bisogno. I dubbi sono a centrocampo, dove Gentsoglou appare favorito su Renan e dovrebbe permettere di riformare un trio con il guarito Obiang e con Krsticic, nucleo che a tratti con il Sassuolo si era fatto apprezzare. Quanto agli esterni, si chiede attenzione e spinta a De Silvestri (a destra) e Gavazzi (a sinistra), su corsie dove la Fiorentina sa fare molto male. In tribuna ci sarà Edoardo Garrone, chiamato a fine gara ad una decisione importante: dire addio a Rossi o andare avanti con lui. Scelta che mai come stavolta pare subordinata al risultato.
La Repubblica - Genova
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