Note liete in una notte amarognola? Una è la grinta della squadra. Non ha mollato la Fiorentina. Nemmeno quando è rimasta in dieci.
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Romulo, la riscossa del brasiliano educato
Notte amara, ma non mancano le note positive come Mati
E questa è tanta roba: basta pensare alla squadra mollacciona della scorsa stagione per capire l’importanza di un piglio orgoglioso quando si è sotto di due reti a Milano contro l’Inter.
L’altra è la crescita (esponenziale) di Viviano. Il portierino delle Piagge aveva inziato la stagione in sordina, impacciato, quasi stordito dall’emozione di vestire finalmente la maglia del suo cuore. Ora è tornato quello che era: un campione. Ieri sera lo ha dimostrato davanti a un attacco di lusso.
Istinto, sicurezza, reazione. Bravo. Un’altra nota lieta è Pizarro. Non si appanna mai, nonostante l’età. Detta i ritmi e ci crede fino in fondo.
E poi c'è Mati Fernandez, tutto da scoprire. Ancora non ha trovato l’affondo vincente, ma tra martedì e ieri sera ha fatto vedere, potenzialmente, di che pasta è fatto. Di una pasta che può rovesciare le cose in un microsecondo. Mati ha il lampo di genio in canna, il guizzo, la potenza e il lancio. Aspettiamo che diventi decisivo. Ma la vera sorpresa è Romulo. E non tanto per il gol di testa (tra l’altro molto bello) che ha riaperto una partita che dopo il micidiale uno-due dell’Inter sembrava già chiusa, non tanto nemmeno per il carattere che ha mostrato dal primo all’ultimo minuto (che fosse un ragazzo volenteroso nessuno l’aveva mai messo in dubbio). Il progresso vero di Romulo (nella foto a sinistra) è il suo inserimento tattico finalmente efficace. Il talento Romulo ce l’ha, ma il suo bagaglio tecnico da mesi sembrava sempre “sfruttato male”. Discese, veroniche, “giochesse”, ma come si suol dire - parecchio fumo e poco poco arrosto. Ora l’arrosto è arrivato.
Tutto insieme. Dai piedi del brasiliano educato ieri sono partite azioni spigolose e stuzzicanti. Dialoga e cerca i compagni. E i compagni cercano lui. Tutte note positive. A fine partita, davanti ai microfoni, Romulo è apparso sereno e consapevole dei suoi mezzi. Il gol gli ha fatto benissimo. Ha detto quel che pensava ma con pacatezza, senza isterismi. Bravo.
E soprattutto ha detto una cosa giusta: l’espulsione di Gonzalo Rodriguez (nella foto a destra) è sembrata a molti troppo affrettata. Decisamente affrettata. Chissà come sarebbe finita con la Fiorentina in undici fino all’ultimo minuto?
Ormai è andata così, ma tra note positive, una delle quali è la vivacità di Cuadrado, un ballerino delizioso con la palla al piede, e quelle negative (gran mole di gioco e pochissimi tiri in porta, Jovetic decisamente sottotono e Ljajic evanescente) resta la consapevolezza di essersela giocata contro una grande del campionato. Non è successo niente di grave, una sconfitta a Milano rientar perfettamente nella logica delle cose.
Ora però al buon gioco devono fare necessariamente seguito i punti, altrimenti il lavoro (eccellente) di Montella non darà i frutti che merita.
La posizione in classifica è buona, ma non ottima. Di certo con il gioco espresso finora piuttosto bugiarda. Quindi la parola d’ordine è battere il Bologna. Romulo l’ha detto subito e questo è lo spirito giusto.
La Nazione
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