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Rompiscatole cinesi: quando il dragone si mangia il pallone

Ad aprile 2016 la federcalcio cinese ha pubblicato il 'Piano 2016-2015' per lo sviluppo del calcio. Soldi a palate e mire da superpotenza mondiale

Redazione VN

Doping finanziario. Così i cinesi minano il calcio - La Cina inquina. Prima di tutto il pianeta, con le emissioni industriali: a Pechino e in altre città l'aria è irrespirabile. La Cina poi sta destabilizzando il calcio con acquisti e ingaggi folli. Ultima pazzia il biennale da 38 milioni di euro a stagione, che il 32enne Carlitos Tevez ha strappato allo Shanghai Shenhua. La lista dei campioni e degli allenatori strapagati è destinata a crescere. Doping finanziario che mina il sistema.

Tutto questo perché il presidente della Repubblica cinese, Xi Jinping, è un grande appassionato di pallone. Fermatevi. Fermatelo. Dopo Carlitos Teverz, gli ultimi tre giocatori messi nel mirino sono Witsel, cercato anche dalla Juventus, il blaugrana Arda Turan e l'interista Banega, ma l'idea è quella di importa addirittura anche gli arbitri: il primo nome è quello dell'inglese Mark Clattenburg. Il primo obiettivo a livello federale è ospitare il Mondiale nel 2030, sfruttando magari l'accordo tra la Fifa e Wanda Group, il colosso che si è 'mangiato' Infront e che è entrato massivamente nell'Atletico Madrid. Il secondo è vincerlo nel 2050. E nel frattempo diffondere il pallone in ogni angolo del Paese.

Ad aprile 2016 la federcalcio cinese ha pubblicato il 'Piano 2016-2015' per lo sviluppo del calcio. Primo step: realizzare migliaia di scuole calcio e arrivare a 50 milioni di praticanti. Secondo: arrivare a un livello 'supremo' per organizzazione e competitività, la nazionale dovrà primeggiare in Asia. Terzo step: Cina superpotenza mondiale del calcio. Gli stranieri presenti nella Super League cinese rappresentano circa il 20%: le regole permettono di averne soltanto quattro più uno (tre nei titolari) e c'è una proposta per abbassare la quota a tre più uno. L'idea è quella di salvaguardare la crescita dei giocatori locali, facendoli però allenare con calciatori di classe superiore. Il campionato è ancora di livello mediocre, ma l'appeal finanziario comincia a far spavento.

La Gazzetta dello Sport