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Rita Antognoni: “La mia vita col mito”

«Auguri Giancarlo: il tempo non esiste perchè si è fermato a quella sera romana quando i nostri sguardi si sono incrociati la prima volta». Rita Antognoni è cresciuta con lui: …

Redazione VN

«Auguri Giancarlo: il tempo non esiste perchè si è fermato a quella sera romana quando i nostri sguardi si sono incrociati la prima volta». Rita Antognoni è cresciuta con lui: «Avevo 19 anni quando ci siamo conosciuti e quasi non sapevo cosa fosse il calcio. Poi mi ci sono appassionata». Sentire il privilegio quasi come un peso, ma non un obbligo ad acquisire meriti. Il compleanno del campione più amato da Firenze e sua moglie Rita: sarà festa martedì in Palazzo Vecchio per i 60 anni di ‘Antonio’.

Che effetto fa?

«Meraviglioso e non scontato. Una cosa facile è fare festa a un calciatore per i trent’anni quando gioca e tutti sono lì a dire bravo. Un altro sono i 60. Fa commuovere, me e lui».

Si è mai chiesta perchè sia così amato suo marito?

«Credo perchè da sempre ha voluto, sentito dentro solo la Fiorentina. Non l’ha mai abbandonata. Tutte le squadre lo volevano: dalla Juve al Milan, l’Inter e la Roma. Anche il Real Madrid. Ma Giancarlo ha fatto una scelta di cuore: ha sempre detto no, resto a Firenze. Amatissimo è vero. Ma come sempre l’amore è un sentimento reciproco».

Rita, che fa la moglie di un mito?

«Deve stare attenta a molte cose perchè sono facili le critiche che ti piombano addosso. Sei sempre nel mirino qualunque cosa tu dica o faccia. I calciatori stanno poco a casa, per anni ho vissuto quasi sola coi figli piccoli. I miei erano a Roma non conoscevo nessuno. All’inizio non è stato facile, no».

Un momento indimenticabile?

«Quando organizzarono una festa bellissima, l’Antognoni’s day con 6000 persone al Mandela Forum. Era pieno come un uovo: una cosa fantastica, allegra, assieme a tutti i tifosi e i giocatori che erano con lui nella Fiorentina».

Sarà un compleanno felice?

«Sicuramente sì, grazie a Firenze. Ma non è un segreto il dolore che è dentro di lui sempre, una ferita aperta».

Cosa?

«Giancarlo e i Della Valle non hanno mai avuto modo di conoscersi e parlarsi veramente. Si sono incontrati solo una volta, dieci anni fa allo stadio, quando i Della Valle erano appena arrivati. Si strinsero la mano, fu accennato a Giancarlo di un progetto. E poi non è mai successo niente. Non si conoscono neppure: per mio marito è un grande rammarico».

Marito e padre: cosa gli direbbe per il suo compleanno?

«Continua a essere così, attento, generoso e buono coi nostri figli, che ti adorano. E continua a mandarmi fiori senza un motivo preciso. Solo per amore».

La Nazione