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Riecco Tonigol, l’unico vero rimpianto dell’Aeroplanino

Certi amori non finiscono neppure se fai gol con un’altra maglia addosso. Tra Luca Toni e Firenze il legame resterà sempre speciale, impossibile da spiegare ma facile da raccontare: qui …

Redazione VN

Certi amori non finiscono neppure se fai gol con un’altra maglia addosso. Tra Luca Toni e Firenze il legame resterà sempre speciale, impossibile da spiegare ma facile da raccontare: qui il bomber di Pavullo è diventato Scarpa d’oro, qui ha fatto nascere i suoi due figli Bianca e Leonardo e qui avrebbe voluto chiudere la sua carriera, dopo che Andrea Della Valle (un po’ come ha fatto con Gila) lo aveva rivoluto con sé a tutti i costi. Come è andata poi è cosa risaputa. Toni si è rilanciato e segnato 8 gol, dimostrando (coi fatti) che la pensione dorata di Dubai non faceva per lui. L’Altafini viola però è una storia durata appena un anno, perché ADV, d’accordo con Montella, a fine campionato ha scelto di offrirgli solo un posto da allenatore dei ragazzini.

Senza rancore, ma con un pizzico d’amarezza, Luca allora ha ricominciato da Verona. E ha continuato a far gol. Addirittura 20 l’anno scorso e già 15 quest’anno, ai quali vanno aggiunti assist e quel suo immancabile lavoro sporco che lo caratterizza da una vita. Un rendimento insomma da protagonista assoluto che ha contribuito a innalzare il livello di rimpianto viola, perché uno così, anche part-time, avrebbe fatto comodo per davvero. All’andata contro la «sua» Fiorentina Lucagol ha preso a sportellate Gonzalo e mandato in gol Nico Lopez, l’anno scorso invece ha segnato (su rigore) al Bentegodi. Da attaccante dell’Hellas però contro la squadra che gli valse il titolo di cannoniere europeo (segnò 31 gol nella prima stagione di Prandelli) ha sempre perso: 3-5 in casa all’andata e 4-3 al Franchi un anno fa e 2-1 quest’anno. Il capitano gialloblu insomma non vede l’ora di far rigirare la mano accanto all’orecchio e dare un dispiacere alla Fiesole. Dopo gli applausi iniziali dunque, sarà battaglia vera. Perché Tonigol, alla soglia dei 38 anni, è ancora un centravanti da temere.

Leonardo Bardazzi - Corriere Fiorentino