Terza vittoria in trasferta consecutiva. Ci deve essere un perché. Forse - scrive Benedetto Ferrara su la Repubblica - è una questione un po’ tattica e parecchio psicologica. Squadre avversarie meno votate alla difesa a tutti i costi, la distanza da casa che ti trascina via da possibili ansie da prestazione. Sì. E la sensazione che la squadra stia riscoprendo l’orgoglio, perché dopo le delusioni vissute la Franchi cerca sempre il modo di restituire ai tifosi ciò che non è riuscita a dargli nelle partite giocate in casa. Ci sono cause “emozionali”, insomma. Ma anche molto pratiche, però.
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Repubblica: uomini e modulo, così Sousa ha ritrovato la sua Fiorentina
Il tecnico è riuscito a dare equilibrio alla squadra ma adesso deve risolvere il problema in zona gol
Sembra infatti che l’allenatore della Fiorentina, al di là dei discorsi che misurano la distanza tra i sogni e la realtà, abbia trovato il modo di dare un equilibrio alla sua squadra, quello che serve per costruire azioni offensive e al tempo stesso vivere senza eccessive paranoie la fase di non possesso. Paulo Sousa ha prima sperimentato le sue idee in Coppa, poi le ha adattate al campionato. Il nodo da sciogliere era complicato: come liberare Bernardeschi dalla prigione della fascia e dare a Tello (deludente a Bologna) la possibilità di giocarsi la carta delle velocità senza dover pensare a coprire settanta metri di campo. A fine ottobre Sousa, pur tenendosi sempre aperta la soluzione delle due punte (ma solo in rari casi), ha deciso sia il modulo basculante (e non è una battuta), che gli uomini su cui contare, quei tredici-quattrordici titolari, tenendo conto delle assenze e del turn over. Dal punto di vista tattico l’evoluzione parte da un modulo sperimentato a lungo: quel 3-4-2-1, con Bernardeschi trequartista insieme a Ilicic e Tello esterno destro di centrocampo. I due hanno il compito di supportare Ilicic e di portare via uomini dall’area in modo che il croato conquisti maggiore spazio. Ma è in fase di non possesso che la Fiorentina scopre le sue maggiori qualità, come una solidità (a esclusione di quelle imbarazzanti distrazioni sui calci piazzati di Cagliari) e delle prodezze creative del buon vecchio Tata. Sousa ha trovato il modo di coprirsi arretrando la posizione dell’esterno sinistro e facendo scalare su quella fascia proprio Bernardeschi. L’oscillazione porta come conseguenza la difesa a quattro (4-4-1-1), con Salcedo che copre Tello, un bel po’ alleggerito da compiti difensivi. Adesso si tratta di lavorare per riuscire a liberarsi dalla carestia offensiva anche quando, in casa, la Fiorentina si trova ad affrontare squadre che le lasciano pochi spiragli per le invenzioni.
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