Un aperitivo. Così viene descritto il mercato viola di gennaio da La Repubblica. Un piccolo assaggio in vista delle grandi portate. Qualcuno la chiamerà rivoluzione, altri preferiranno parlare di rifondazione. Cambia poco. Dopo un’annata di passaggio, i viola a giugno cambieranno volto. Partiranno in molti, e in tanti arriveranno. Con un modello in testa. «Un mix di giovani e giocatori di maggior esperienza cercando di ricreare una base italiana». È stato lo stesso Pantaleo Corvino, presentando Saponara, a tracciare le linee guida. Questa premessa era fondamentale per cercare di capire e di analizzare il mercato invernale appena andato in archivio.
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Repubblica: un mercato pensato al futuro. E in estate la grande rivoluzione
Dalla sessione di gennaio la squadra non esce ridimensionata
Pochi dubbi: la Fiorentina ha pensato più al domani che al presente. Per capirsi: da qui a fine stagione, probabilmente, Sousa avrebbe avuto bisogno di qualcosa di diverso. Un difensore, ovviamente, e magari un paio di esterni a tutta fascia. Invece, sono arrivati un portiere (Sportiello), un trequartista (Saponara) e tre giocatori per la Primavera (Illanes, Castrovilli e Scalera), più Nzola per giugno. In uscita, invece, via Zarate, Lezzerini e Diks. La domanda è: non c’è il rischio di aver sacrificato questa stagione? Il rischio c’è, ma di certo la Fiorentina non esce ridimensionata da questo gennaio. Anzi. Dopo mesi di buio pesto, si sono visti i primi, incoraggianti, spiragli di luce.
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