Sei giorni di ritiro, sospesi tra il sole che picchia e veloci schiaffi di pioggia. La Fiorentina cerca di capire le sue nuove coordinate per disegnare la rotta e ripartire. I nomi nuovi sono pochi, e fanno tutti parte dello staff tecnico. C’è attesa, preoccupazione, ma anche molto affetto. I tifosi stanno dimostrando alla società due cose: il solito amore e una notevole lucidità nei giudizi. I dirigenti hanno chiesto tempo, e i tifosi aspettano, con consapevolezza e un tocco di ironia. Perché questo ritiro non è uno sballo emozionale, diciamolo, non ci sono facce nuove da fotografare in attesa di chissà quali sogni. Però in tanti sono saliti fin quassù. Moltissime famiglie, una folla di bambini. E il viola village (inaugurato ufficialmente ieri mattina) è la cosa migliore. Lì è possibile incontrare i giocatori, che sono quasi tutti molto disponibili, anche perché tirarsela sarebbe un terrificante autogol. E poi c’è Paulo Sousa, un incrocio tra Mourinho, un venditore televisivo e un predicatore religioso. Del primo ha l’accento e lo stile un po’ duro e un po’ dolce di chi sa come si fa a sedurre. Del secondo ha le frasi a effetto e molta retorica da vendere. Diciamo che dal punto di vista mediatico Sousa è perfetto: disponibile e carismatico.
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Repubblica: Sousa abbraccia i tifosi, tra i sogni per i giovani e fenomeni ‘teorici’
Dalla condizione fisica di Rossi può dipendere il destino della Fiorentina. Diakhaté stella dei giovani
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E poi c’è Rossi, cioè il fenomeno teorico. Dalla sua condizione fisica può dipendere il destino della Fiorentina, anche se è giusto pensare che sarà trattato come un gioiello troppo prezioso, di quelli che porti fuori solo nelle occasioni che contano davvero. Ma questa sarebbe anche la squadra dei giovani. Il giovane è una proiezione immaginifica di grande effetto. Diakhate, giovane centrocampista dal fisico possente, è la giovane stella della banda dei ragazzi. Non a caso il ragazzo di Dakar ha come procuratore Mino Rajola (speriamo bene) e non a caso è stato convocato per il torneo negli States. Altro personaggio, a modo suo, è Tatarusanu, portiere perseguitato dalle quattro lettere. Prima c’era Neto, ora arriverà Sepe, proprietà del Napoli, convinto a venire a giocare un anno in prestito a Firenze. Gli hanno garantito che partirà alla pari con Tata. Chissà se è vero.
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L'articolo integrale di Benedetto Ferrara in edicola con La Repubblica
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