Paulo Zen stavolta è meno zen del solito - scrive Benedetto Ferrara su La Repubblica -. La storia della cena non gli è piaciuta affatto. Hanno buttato in giro la voce che lui stesse lì con la boccia di Champagne millesimato a parlare del suo futuro a San Pietroburgo. Soldi tanti, e l’occasione per provare a vincere in Russia, là dove, come diceva Spalletti, ti stressano meno e ti pagano decisamente di più. Basta mettere in giro la voce e tu ci resti in mezzo. È successo a Prandelli, è successo a Montella e ora a lui, il portoghese che ha vinto tanto e che non perde mai la calma. A ottobre avreste mai immaginato che a primavera si sarebbe arrivati a questo grande freddo? No, vero? Invece sì. Sousa non è il solito Sousa. Gli chiedono della cena a Villa Cora e lui risponde come se la domanda sia una specie di sorpresa. Volete la smentita? Scordatevelo, ragazzi. Kaiser Sousa ha lo sguardo di ghiaccio. (...)
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Repubblica – Sostiene Paulo Sousa
Il tecnico, ieri in conferenza stampa, ha risposto a muso duro alle domande dei giornalisti presenti sulla cena 'incriminata' a Villa Cora
Domande che frullano in testa: i Della Valle sono stanchi di Sousa? Sousa è stanco dei Della Valle? La gente è stanca di queste manfrine? Mah. Certo però che l’allenatore non sorride più come prima. Una sindrome che aveva già colpito altri suoi colleghi da queste parti, ma per stancarsi così dopo solo sei mesi vuol dire che è successo qualcosa di strano. Perché poi ci possono andare di mezzo i risultati della squadra. Quando la rottura tra Prandelli e Cognigni venne alla luce, i giocatori mollarono il loro tecnico senza pensarci due volte. Possibile che lo spogliatoio abbia percepito qualcosa? Oppure sono solo suggestioni? Sousa è un maestro. Di calcio, e di comunicazione. Ma questo si sapeva. (...)
Basta così, questa storia ha già stancato. Che i suoi commensali fossero agenti del servizio segreto russo, inviati dello Zenit o amici ungheresi, quello che è certo è che alla fine sono pure affari suoi e comunque, diciamolo, una cena nel ristorante di un grande albergo più essere più o meno cara e più meno buona, ma di sicuro non può essere un segreto. (...)
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