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Repubblica: quattro gol all’Olimpico attenuano il rammarico

Una partita perfetta per addolcire il quinto posto, aspettando la finale di Coppa Italia tra Juventus e Milan

Redazione VN

Ciao Fiorentina. Quattro gol e tre punti, la chiusura più imprevedibile dopo un girone di ritorno triste e malinconico - scrive La Repubblica -. Fuori casa la squadra viola non vinceva da tre mesi, e i numeri della crisi sono impietosi. Solo cinque vittorie nella seconda parte del campionato prima della gara con la Lazio (in totale diventano 6) e appena 19 gol segnati (più 4 ieri sera). Insomma, questi novanta minuti hanno un po’ addolcito il quinto posto. C’è tutto, in attesa della finale di Coppa Italia tra Juventus e Milan. Altra storia, quella.

Intanto godiamoci questa vittoria, che a leggerla bene aumenta il rammarico per quello che poteva essere e non è stato. Deve averci pensato anche Sousa. Dopo il gol di Tello le telecamere hanno inquadrato il suo sguardo immobile in panchina. Peccato aver buttato via tutto così. Ma ormai è andata e allora tanto vale goderci quel che di buono c’è stato ieri sera. Storie che si intrecciano dentro una vittoria che chiude con un mezzo sorriso la stagione. Quella di Lezzerini, portierino di riserva mandato in campo dall’inizio. Il gol di Lulic (imparabile) dopo due minuti poteva rovinargli la festa, ma la partita ha svoltato altrove. Belle, comunque, le parate su Milinkovic e Lulic.

Finalmente Vecino, che dopo averci provato tanto è riuscito a trovare il suo primo gol in maglia viola. Anzi, la prima doppietta. E poi Tello, uscito dal letargo. Un gol e un assist. Tanta corsa. E qualità. Quindi Bernardeschi. Anche per lui un assist e un gol, proprio alla vigilia delle convocazioni per gli Europei. Non è facile entrare nella lista di Conte, ma il piccolo talento viola c’è. Si era perso, si è ritrovato. Infine Sousa. la situazione tra lui e la società non è del tutto chiarita,ma quella di ieri sera è anche la sua vittoria. Quella di un progetto che si era inceppato e all’improvviso è ripartito. Troppo tardi, purtroppo.

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