Come riporta Repubblica in edicola stamani il progetto viola del nuovo stadio arriva a fine anno. La Fiorentina già pensa al partner finanziario per la cittadella commerciale, lo stadio con un campo da gioco non più interrato, a meno 8 metri, ma al piano di campagna. Ma c’è un particolare solitamente in ombra in tanto ottimismo della fede calcistica: il trasloco del mercato. Palazzo Vecchio invece ha capito benissimo: dire Mercafir è dire 23 imprese, 261 dipendenti diretti, 235 milioni di fatturato. Qualcuno pensa che si possa spostare logistica e celle frigo in pochi mesi? O in un paio d’anni? Neppure il sindaco lo pensa: "Le priorità di Firenze sono l’aeroporto e la tramvia" ripete, pensando che il nuovo stadio sia pronto per il 2020. E quando il percorso è così lungo pure il risultato non può dirsi garantito. Nè per il Comune nè per i Della Valle, i cui comportamenti, tra rinvii progettuali e silenzi, sono stati improntati allo ‘stop and go’. D’altro canto l’assenza dello stadio dalle priorità sembra specchiarsi in un fondo di scetticismo [...]. Poi il rebus cittadella, che nei piani viola assorbirebbe 200 dei 320 milioni d’investimento: perché non affrontarlo, se davvero si crede nel progetto? È sostenibile un Gigli-2 in città fatto di 87mila metri quadrati di ricettivo e 77mila di commerciale? Sono le domande che anche tra le fila del Pd, nonostante le schermaglie sulla chat, di cui si è parlato di nuovo ieri nell’incontro tra sindaco e gruppo, cominciano a serpeggiare
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Repubblica: per Nardella lo stadio non è una priorità
Il nodo resta lo spostamento del mercato,con il sindaco che ammette: "Le priorità di Firenze sono l’aeroporto e la tramvia"
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